SIAS

Sezione di Archivio di Stato di Orvieto

Cozza Adolfo

Nascita: Orvieto (Terni), 4 giugno 1848
Morte: Orvieto (Terni), 16 agosto 1910

Professioni, titoli, qualifiche:
  • conte
  • ingegnere

Intestazioni di autorità:
  • Cozza, Adolfo, conte, ingegnere (Orvieto 1848 - Orvieto 1910), SIUSA/NIERA

Note biografiche:
Nacque ad Orvieto il 4 giugno 1848 dal conte Giovanni e dalla contessa Maria Martinelli Pontici. Frequentò il collegio della Sapienza di Perugia, dedicandosi allo studio degli autori classici e del disegno. Nel 1862 la famiglia si trasferì a Firenze e Adolfo cominciò a frequentare lo studio dello scultore Giovanni Dupré. Fu seguace di Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi tanto da partecipare alla campagna del Trentino del 1866. Tornato a Firenze, modellò con gusto classico le sue prime due statue: un Angelo della resurrezione e Camoëns, ma i lavori non vennero apprezzati dalla critica. Tornò quindi ad Orvieto con la moglie Adina Arnaud, dalla quale ebbe tre figli; Gualtiero, Corrado e Lorenzo. Qui si occupò di studi di matematica e di meccanica. Brevettò trentacinque invenzioni come un freno idraulico per convogli ferroviari e per eliche motrici di navi, un goniografo con dispositivo per riportare gli angoli misurati sulla carta, una bascula per cui fu premiato all'Esposizione di Parigi del 1878. Nel 1896 vide approvato dal Ministero dei lavori pubblici il suo progetto per il Porto di Roma, presso Ostia ma non venne mai realizzato. Realizzò, invece, il progetto della funicolare di Orvieto, per collegare la stazione alla città, l'opera venne costruita nel 1888 con una lunghezza di 560 metri, pendenza del 27% e con tracciato lungo una galleria di 120 metri. Contemporaneamente si occupò di opere di restauro per il duomo: il Toro bronzeo di Lorenzo Maitani, alcuni capitelli delle absidi laterali, il bassorilievo in bronzo con Il miracolo di Bolsena fuso da Alessandro Nelli per l'architrave della porta laterale nord. Nel 1899 e nel 1909 presentò i progetti per le porte della facciata. Nel 1881 la Direzione generale Antichità e belle arti del Ministero della pubblica istruzione approvò la sua idea di redarre una Carta archeologica d'Italia. Gli scavi cominciarono a Orvieto nel 1882, e dovevano comprendere il territorio dell'Etruria, tra il 1883 e il 1884 si estesero ai territori falisco e tarquiniese e a parte della Sabina. Con Adolfo Cozza lavorarono gli archeologi Angiolo Pasqui e Raniero Mengarelli con la sovrintendenza di Gian Francesco Gamurrini. Il progetto si arenò nel 1897 e non fu più compiuto. Si spese quindi per la realizzazione del Museo di Villa Giulia a Roma, ideato e organizzato nel 1889 da Felice Barnabei allo scopo di raccogliere le antichità preromane delle civiltà etrusca e falisca. Trasferitosi già da tempo a Roma, Cozza riprese la giovanile attività di scultore, collaborando, tra l'altro con Giuseppe Sacconi alla realizzazione del monumento a Vittorio Emanuele II. Le ultime opere furono quattro statue colossali poste, dopo la sua morte, sui timpani del portico del Foro delle regioni, all'Esposizione romana del cinquantenario della proclamazione del Regno d'Italia, e la decorazione di Villa Lubin, all'interno di Villa Borghese. Qui, il 16 agosto 1910, cadde da un'impalcatura e morì.

Complessi archivistici prodotti:

Bibliografia:
  • M. ROSSI CAPONERI, L'archivio Cozza, estratto da «Rassegna degli Archivi di Stato», LII (1992), n. 3, 668

Redazione e revisione:
  • Robustelli Giovanna, 2019/02/22, prima redazione