SIAS

Sezione di Archivio di Stato di Orvieto

Disegno raffigurante Torre Alfina tratto dal protocollo del notaio Carlo Stecchetti, 1693 - 1694 (Archivio notarile mandamentale di Orvieto)

Firma autografa di Giuseppe Garibaldi, 1867 (Archivio storico del Comune di Orvieto)

Frate Sole, manoscritto musicale di Luigi Mancinelli con firma autografa, 1917 (Mancinelli Luigi)

Pergamena di recupero utilizzata come coperta di un protocollo notarile, foglio miniato tratto dal Decretum, sec. XIII fine (Archivio notarile mandamentale di Orvieto)

Pianta del Bottino fuori Porta Maggiore con veduta della città di Orvieto, sec. XVIII (Archivio storico del Comune di Orvieto)

Sezione di Archivio di Stato di Orvieto

Il SIAS della Sezione di Archivio di Stato di Orvieto dà accesso alle descrizioni dei complessi archivistici che costituiscono il patrimonio documentario conservato dall’Istituto nonché alle informazioni relative al contesto storico in cui la documentazione è stata prodotta, conservata e utilizzata.

Esso è parte integrante del SIAS, Sistema Informativo degli Archivi di Stato, sviluppato dalla Direzione Generale Archivi e dall’Istituto Centrale per gli Archivi nel quale è descritto il patrimonio archivistico pubblico e privato conservato negli Archivi di Stato italiani.

L'architettura del sistema prevede la descrizione separata, ma correlata, degli istituti di conservazione, dei complessi archivistici, dei loro soggetti produttori e di altre entità appartenenti ai contesti storici in cui questi ultimi hanno operato (contesti storico-istituzionali, profili istituzionali ed ambiti territoriali). Le descrizioni dei complessi archivistici (complesso di fondo, fondo, serie, sottoserie) sono corredate da schede relative alla bibliografia, alle fonti, a tipologie documentarie, nonché agli strumenti di ricerca (inventari, guide, elenchi, ecc.), che danno diretto accesso a quelli pubblicati online, quando esistenti.

Nel 2016 sono state importate nella presente versione del SIAS le descrizioni che erano nella precedente e che erano state compilate fino a quella data. Esse sono state opportunamente riviste, aggiornate ed ampliate con i dati desunti dagli strumenti di ricerca esistenti, dalla bibliografia specifica, dall'archivio dell'Archivio di Stato, nonché dalla documentazione stessa.

Via via che questa attività viene completata le descrizioni sono messe a disposizione del pubblico.

Il materiale documentario conservato nella Sezione di Archivio di Stato di Orvieto è di grande pregio. Il nucleo più rilevante è costituito dall’archivio storico comunale di Orvieto, non solo per la sua antichità - il ricco Diplomatico inizia dal 1088 - ma soprattutto per la completezza e continuità di molte delle serie documentarie che lo compongono.

Altro fondo importante è l’Archivio notarile mandamentale di Orvieto, che copre un arco cronologico di sette secoli, dal 1296 al 1892. Tra i fondi statali, l’archivio del Tribunale è, per consistenza, uno dei principali. Merita di essere segnalato, inoltre, l’archivio del Regio ispettorato onorario ai monumenti e scavi di Orvieto perché costituisce un’importate testimonianza dell’attività svolta da questo ufficio per la conservazione dei monumenti.

Notevole fonte di studio è costituita dai Libri parrocchiali, confluiti nell’archivio comunale a seguito del decreto del 31 ottobre 1860 di Gioacchino Napoleone Pepoli, Regio Commissario generale straordinario per le provincie dell'Umbria, che dispose la requisizione di questa documentazione, conservata nelle parrocchie, per istituire lo stato civile; essi costituiscono una “rarità”, comune ai municipi dell’Umbria postunitaria, che non ha riscontro in altre realtà italiane.

Rappresentano una parte rilevante del patrimonio archivistico della Sezione gli archivi del musicista Luigi Mancinelli, dell’architetto e archeologo Adolfo Cozza, dello studioso Pericle Perali; dello storico e archivista Luigi Fumi, del politico e ministro Filippo Antonio Gualterio, del giornalista sportivo, scrittore e poeta Gaio Fratini, di Corrado Paloni, capo d’opera della Fabbrica del duomo di Orvieto, mosaicista e pittore. Si segnala, infine, il fondo dell’Accademia femminile nazionale di educazione fisica di Orvieto, donato da Elisa Lombardi che ne fu direttrice dal 1937 al 1943.