Date di esistenza: 1808 - 1814
Sedi: Firenze
Intestazioni di autorità:- Direzione del registro e demanio nazionale, Firenze, (1808-1814), Regole SIASFi; SIUSA/NIERA
Condizione giuridica: Tipologia:Note storiche:L'amministrazione del registro e demanio venne istituita con decreto del 7 aprile 1808 da Edouard Dauchy, che nel gennaio 1808 era stato inviato in Toscana come Consigliere di Stato (esperto di finanze) e Intendente generale dei tre Dipartimenti italiani che erano posti sotto la giurisdizione di un prefetto.
A Dauchy, a cui con decreto imperiale del 24 marzo 1808 venivano date le istruzioni per la soppressione degli ordini religiosi e confraternite non ritenute utili, presto fu affiancata una Giunta straordinaria, abolita poi il 31 dicembre 1808, composta da uomini selezionati direttamente da Napoleone. La nomina di Dauchy aveva lo scopo di riunire presso un unico ufficio la riscossione delle imposte indirette, delle ipoteche, dei dazi di cancelleria, delle pene pecuniarie, dei beni confiscati e dei demani nazionali.
La direzione dell' Amministrazione generale del registro in Toscana venne affidata a Dejunquieres, coadiuvato da uno o più ispettori, da alcuni verificatori, da un guardia-magazzino e da un riscuotitore del bollo straordinario. Il 16 aprile 1808 il commissario Dauchy emanò un provvedimento, poi completato con il Regolamento del 29 aprile successivo, in cui si indicavano le modalità per la soppressione in tutta la Toscana di abbazie, conventi e monasteri di frati, monaci e monache. Il provvedimento concedeva pochissime eccezioni limitate a quei conventi considerati utili sotto il profilo sociale. Pertanto tutti i beni e le rendite vennero incamerate dal demanio nazionale e dunque sottoposti alla medesima Amministrazione; ne restavano esclusi: i beni della corona, le fabbriche, i terreni ed i siti addetti al servizio militare e quelli riservati, per ordine governativo, all'uso pubblico. Questo doveva servire, in parte, all’estinzione dell’enorme debito pubblico che il Regno d’Etruria, ed il Granducato lorenese e mediceo prima, avevano accumulato nel corso degli ultimi cinque secoli. Con questo provvedimento, dettato dalla volontà di fare ordine nelle finanze di un Paese prima di annetterlo all’Impero, si volle far pagare chi per secoli aveva goduto di benefici ed esenzioni, costringendo lo Stato a distribuire su di un numero minore di sudditi i gravami e pagamenti di imposte.
[espandi/riduci]I religiosi, diffidati dall’impadronirsi di oggetti presenti nei monasteri, furono obbligati a dichiarare entro un mese l’entità delle entrate degli stessi istituti e a consegnare l’elenco dei mobili, opere d’arte, libri, suppellettili e arredi presenti al loro interno. La riscossione degli affitti e delle rendite dei beni immobili posseduti dai monasteri veniva trasferita nelle mani del locale ricevitore del Demanio.
Ai cancellieri comunitativi fu affidato il compito di effettuare una ricognizione dei beni dei conventi mediante la compilazione di "stati di consistenza" delle proprietà e delle rendite (censi e livelli). Con decreto del 17 giugno 1808 venne nominato, nella persona di Reginaldo Tanzini, un commissario speciale incaricato di ricevere i documenti dei conventi, classificarli ed inventariarli.
Ristabilito il regime precedente, nel 1814, il commissario plenipotenziario Giuseppe Rospigliosi, con decreto del 31 maggio, istituì l'Amministrazione dei beni ecclesiastici con il compito di gestire i residui beni demaniali prima della restituzione ai conventi ripristinati. Il Concordato del 2 dicembre 1815 con la Santa Sede prevedeva, oltre al ripristino dei conventi, la restituzione ad essi dei beni; a tal proposito venne istituita una commissione con il compito di effettuare la separazione dei beni che restavano a disposizione dello Stato, (ossia quelli dell'ordine di Santo Stefano, di Malta, dell'Amministrazione del debito pubblico e dei beni demaniali dell'ex Principato di Piombino) da quelli che andavano assegnati alla Causa Pia Regolare. La restituzione avveniva mediante le "tangenti di reparto" appositamente elaborate
Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Complessi archivistici prodotti:Bibliografia:- E. Donati, La Toscana nell'Impero napoleonico. L' imposizione del modello ed il processo di integrazione (1807-1809), Firenze, Polistampa, 2008, 466-467
- W. Ruggeri, L'amministrazione della Mairie di Empoli dal 1808 al 1814, tesi di laurea presso l'Università di Siena AA 1999-2000, in Storia del diritto, 11-13
- Stefano Vitali, Orsola Campanile, Gli archivi delle Corporazioni religiose soppresse e del Monte comune e Demanio in Dagli archivi all'Archivio. Appunti di storia degli archivi fiorentini, a cura di Carlo Vivoli, Firenze, Edifir, 1991, pp. 141-175
- I. BIAGIANTI, La soppressione dei conventi in età napoleonica, in La Toscana nell'età rivoluzionaria e napoleonica, a cura di I.TOGNARINI, Napoli, ESI, 1985, 443-470
Redazione e revisione:- Di Stasi Michelina, 18/04/2020, rielaborazione