Altre denominazioni:Date di esistenza: post 1367 - 1808
Sedi: Empoli, Firenze
Intestazioni di autorità:- Convento di Santo Stefano d'Empoli (post 1367 - 1808), Regole SIASFi;SIUSA/NIERA
Note storiche:Il convento di Santo Stefano di Empoli, nella diocesi di Firenze, appartenne all'ordine degli eremitani di Sant'Agostino e venne costruito dopo che i frati, che sin dal XIII secolo risiedevano in un convento contiguo alla chiesa di Santa Maria Maddalena, su deliberazione degli Otto uffiziali delle Castella e Fortezze di Firenze del 2 luglio 1367 ottennero dei terreni dentro la città, dove edificarono il nuovo edificio e la chiesa.L'edificio era sicuramente già concluso nel 1432, anno della morte del priore Michele da Firenze, che si era prodigato molto per la sua costruzione e che oggi è commemorato all'interno della chiesa con un sepolcro terragno. Fu soppresso nel 1808. Con questa soppressione i frati lasciarono l'edificio che, divenuto proprietà demaniale ma con l'obbligo gestionale da parte del comune, fu adibito a scuola. Il complesso subì gravi danni durante la seconda guerra mondiale tra cui la distruzione della torre campanaria seicentesca della chiesa. Dopo la ristrutturazione la chiesa è stata restituita all'autorità religiosa per il culto mentre il complesso conventuale, di proprietà del comune, viene utilizzato per eventi culturali.
Complessi archivistici prodotti:Bibliografia:- Osanna Fantozzi Micali, Piero Roselli, Itinerari della memoria. Badie, conventi e monasteri della Toscana (province di Firenze, Pisa, Pistoia, Siena), Firenze, Alinea, 1987, Firenze, n. 40
- Emanuele Repetti, Dizionario geografico fisico storico della Toscana contenente la descrizione di tutti i luoghi del Granducato, Ducato di Lucca Garfagnana e Lunigiana, Firenze, Tofani-Allegrini e Mazzoni, 1833-1846, II, pp. 55-68 (Dizionario geografico fisico storico della Toscana contenente la descrizione di tutti i luoghi del Granducato, Ducato di Lucca Garfagnana e Lunigiana)
Redazione e revisione:- Di Stasi Michelina, 2020-10-26, revisione
- Mauro Irene, 13-GEN-10, prima redazione