SIAS

Sistema informativo degli Archivi di Stato

degli Alberti Vincenzo

Altre denominazioni:
  • Vincenzio degli Alberti
  • Giovan Vincenzo Alberti

Nascita: Firenze, 15 aprile 1715
Morte: 1 ottobre 1788

Professioni, titoli, qualifiche:
  • Cavaliere di S. Stefano
  • Segretario

Intestazioni di autorità:
  • Alberti, Vincenzo degli (Firenze 1715 - 1788), Regole SIASFi; SIUSA/NIERA

Note biografiche:
Il conte e senatore Vincenzo degli Alberti nacque il 28 aprile 1715 da una famiglia dell'aristocrazia fiorentina. Fu precocemente ammesso nell'Ordine di S. Stefano (1722) e quindi servì come paggio presso l'ultimo granduca Medici, Gian Gastone. Dopo la morte di quest'ultimo (1737) si legò al nuovo governo lorenese, prima presso il reggente principe di Craon che lo incaricò di occuparsi di un controversia territoriale tra Toscana e Repubblica di Genova, quindi al servizio del conte Richecourt, di cui divenne un fedele sostenitore, in contrapposizione al gruppo dei toscani che, in seno al Consiglio di Reggenza, rivendicava una maggiore autonomia del granducato dall'impero. Le sue posizioni e l'aiuto del suo protettore gli garantirono una brillante carriera politica. Nel 1747 ricevette la nomina a segretario della Pratica di Pistoia. Nello stesso anno fu incluso tra i coadiutori di Gaetano Antinori, che andava a sostituire Pompeo Neri nelle mansioni di segretario del Consiglio di Reggenza. Nel 1749 Alberti fu incaricato di redigere il testo di una legge sulla manomorta, che mirava ad impedire l'acquisto di beni da parte degli enti ecclesiastici, sulla base di una proposta di Giulio Rucellai e delle modifiche a questa apportate dal luogotenente fiscale Filippo Rota. Il provvedimento fu approvato nell'aprile del 1750. Chiamato nel 1751 a far parte del Consiglio di Toscana insediato quell'anno a Vienna, Alberti rimase presso la corte asburgica fino al 1758, anno in cui risulta aver sposato la viennese Teresa von Furthner. A Firenze Alberti fu uno degli agenti più fidati e dei principali interlocutori di Francesco Stefano. Nel 1761, a seguito della morte di Neri Venturi, entrò a far parte del Consiglio di Reggenza, dove più volte si scontrò con Pompeo Neri. Negli ultimi anni della Reggenza, inoltre, svolse le funzioni di segretario di Stato per gli affari interni, carica che era rimasta vacante dopo la morte di Giovanni Antonio Tornaquinci. Passato al servizio del nuovo granduca Pietro Leopoldo, che successe al padre Francesco Stefano nel 1765, Alberti ricevette vari incarichi tra cui la soprintendenza degli affari di Livorno (1765) e la direzione della segreteria di Guerra (1766). Nel 1768, in occasione di un viaggio del principe a Napoli, assunse la reggenza del granducato insieme a Pompeo Neri e Francesco Pecci. Nel 1784 si occupò degli affari di Lucca. Morì infine il 1° ottobre 1788.

Relazioni con altri soggetti produttori:

Complessi archivistici prodotti:

Bibliografia:
  • Alessandra Contini, La Reggenza lorenese tra Firenze e Vienna. Logiche dinastiche, uomini e governo (1737-1766), Firenze, Olschki, 2002, p. 39 e passim
  • Furio Diaz, Luigi Mascilli Migliorini, Il Granducato di Toscana. I Lorena, Torino, UTET, 1997, p. 17 e passim
  • Marcello Verga, Da "cittadini" a "nobili". Lotta politica e riforma delle istituzioni nella Toscana di Francesco Stefano, Milano, Giuffrè, 1990, p. 70 e passim
  • Armando Sapori, Alberti, Giovan Vincenzo in Dizionario biografico degli Italiani. I, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1960, p. 695
  • Gaetano Rocchi, Pompeo Neri in Archivio Storico Italiano, s. III, XXIV (1876), pp. 264, 267, 441

Redazione e revisione:
  • Baggiani Valentina, 14-APR-04, prima redazione
  • D'Angelo Fabio, 2020/09/26, revisione