SIAS

Archivio di Stato di Prato

Delegazione di governo (Granducato di Toscana), 1848 - 1865

Le Delegazioni di governo furono istituite nel quadro della ristrutturazione generale degli organi politico-amministrativi del Granducato di Toscana, con legge 9 mar. 1848 (che ne prevedeva una installazione generale al 10 novembre 1848), al momento della soppressione dei vicariati regi. Ne vennero fissate provvisoriamente quattro a Firenze, tre a Livorno, una a Lucca, Pisa, Siena, Arezzo, Pistoia, Prato, Cortona e Pescia. Divise in classi a seconda della loro importanza, esercitavano le loro mansioni nell'ambito territoriale delle relative preture; nel perimetro delle due preture stabilite nelle città di Lucca, Arezzo e Pistoia, e nel perimetro della pretura stabilita in ognuna delle altre città.
Il delegato era di nomina granducale e svolgeva mansioni di polizia amministrativa (alle dipendenze del prefetto o del sottoprefetto), di polizia giudiziaria, di pubblico ministero nelle cause criminali di cognizione delle preture.
Il regolamento di polizia del 22 ottobre 1849 delineò con più precisione i compiti dei delegati di governo in materia di polizia amministrativa, unitamente a quelli dei governatori, prefetti e sottoprefetti, ai quali prestavano la loro collaborazione, nelle incombenze di polizia e nella esecuzione dei loro provvedimenti. I delegati rilasciavano, tra l'altro, le licenze di porto d'armi; nell'ambito dell'attività di prevenzione dei reati davano ammonizioni e comunicavano precetti o ingiunzioni; in caso di urgenza, potevano prendere i provvedimenti necessari per mantenere l'ordine, la morale e la tranquillità con arresto di persone delinquenti o sospette di propositi criminosi (con tempestiva remissione all'autorità giudiziaria), o sottoponendole al sequestro, o arresto domiciliare per un tempo comunque limitato. Avverso i provvedimenti dei delegati era ammesso ricorso al consiglio di prefettura o al consiglio di governo. Ogni contravvenzione ai precetti di polizia dei delegati veniva risolto dallo stesso delegato con decreto motivato (se la pena era inferiore a otto giorni di carcere), altrimenti dal prefetto o dal governatore. Precetti potevano essere imposti anche a persone sospette condannate dalle corti regie o dai tribunali collegiali di prima istanza e che, dopo, l'espiazione della pena, venivano sottoposte a vigilanza di polizia. Ad ogni delegato erano addetti un commesso di pubblica vigilanza e uno o più cursori, con incarico di coadiuvare le autorità di polizia amministrativa, di eseguire i loro ordini e istruzioni, di ricercare e scoprire i delinquenti, di sorvegliare le persone ritenute pericolose e tendenti al reato, di sorvegliare i forestieri, i locali pubblici, i teatri in particolare. I delegati, al pari dei governatori, prefetti e sottoprefetti, disponevano della guardia civica, della gendarmeria, dei cacciatori volontari di costa e di frontiera, della guardia di finanze, dei pompieri, delle guardie comunitative.
[espandi/riduci]

Contesti storico-istituzionali di appartenenza:

Profili istituzionali collegati:

Soggetti produttori collegati:


Redazione e revisione:
  • Altieri Magliozzi Ezelinda, revisione
  • Biotti Vittorio, prima redazione
  • Santolamazza Rossella, redazione centrale SIAS, 2021/04/23, revisione