Denominazioni:
Intendenza generale, 1814 - 1836
Intendenza generale di divisione, 1836 - 1859
Intendenza generale, 1859 - 1861
Ristabilite alla Restaurazione con editto 21 mag. 1814, n. 9, nel Regno di Sardegna le intendenze tornarono a essere il massimo organo periferico dell'amministrazione. Ebbero, fino alla loro trasformazione in prefetture nel 1861, molti riassetti, coincidendo sempre con l'unità amministrativa più vasta, che fu la provincia. Con l'editto 7 ott. 1814, n. 70, furono definite 21 province dipendenti dal Senato di Piemonte e la loro distribuzione in mandamenti di giudicature: Torino, Acqui, Alba, Alessandria, Aosta, Asti, Biella, Casale, Cuneo, Ivrea, Mondovì, Mortara, Novara, Pallanza, Pinerolo, Saluzzo, Susa, Tortona, Vercelli, Vigevano, Voghera. Sussistevano altre unità amministrativo-giudiziarie, ossia le tre pretorie di Valsesia, Valle Antigorio e Domodossola.
Il sistema delle intendenze venne esteso alla Liguria non appena la Repubblica di Genova fu ceduta per decisione del congresso di Vienna al Regno di Sardegna; con editto 27 feb. 1815, n. 132, vennero così insediate intendenze nelle tre province di Genova, Levante (La Spezia), Ponente (Savona).
[espandi/riduci]Un nuovo assetto si ebbe con gli editti 10 nov. e 14 dic. 1818, n. 859 e n. 869; gli Stati di terraferma furono suddivisi in 40 province inquadrate sotto l'autorità di 3 intendenze generali di prima classe (Torino, Chambéry, Genova), 4 intendenze generali di seconda classe (Alessandria, Cuneo, Nizza, Novara), 6 particolari di prima classe (Asti, Casale, Ivrea, Mondovì, Saluzzo, Vercelli), 9 particolari di seconda classe (Acqui, Alba, Aosta, Biella, Genevese, Lomellina, Pinerolo, Savona e Voghera). C'erano poi 18 viceintendenze di prima e seconda classe in centri minori: Albenga, Chiablese, Chiavari, Faucigny, Levante, Moriana, Novi, Oneglia, Pallanza, San Remo, Susa, Tarantasia, Tortona, e inoltre Alta Savoia, Bobbio, Carouge, Ossola, Valsesia. Le 40 province erano riunite entro unità amministrativo-militari più vaste, le divisioni, alle dipendenze di governatori militari: le divisioni erano 8, cioè le 7 sedi di intendenze generali e Aosta, formata questa divisione da una sola provincia e priva sia di intendenza generale sia di governatore militare.
Un caso particolare fu quello della Sardegna dove, nel passato, erano presenti l'Intendenza generale di Cagliari e la Viceintendenza generale di Sassari; con editto 4 maggio 1807 l'isola era stata suddivisa in 15 prefetture nelle quali i prefetti, oltre alle loro funzioni giudiziarie, cumulavano anche le funzioni politiche e finanziarie di intendenti e gli avvocati fiscali svolgevano la funzione di viceintendenti. Nel 1821 anche la Sardegna, con editto del 27 dicembre, fu suddivisa in 10 province.
Una nuova classificazione, solo formale, delle intendenze si ebbe con le patenti 14 ott. 1836, n. 155: le intendenze generali si chiamarono così "Intendenza di divisione", quelle particolari di prima e seconda classe "Intendenza provinciale" e le viceintendenze divennero intendenze provinciali di terza e quarta classe.
La riforma più incisiva si ebbe, però, nel 1842 (patenti del 25 agosto, n. 391): furono soppresse le province e le intendenze di Carouge, Ossola, Valsesia; si aggiunsero alle 8 già esistenti altre 7 nuove divisioni; restarono immutate le 7 intendenze generali di prima e seconda classe; sorsero 7 intendenze generali di terza classe e 17 intendenze di prima e seconda classe. Presso ogni Intendenza generale fu collocato un sottointendente generale con funzioni vicarie e inoltre un Consiglio di intendenza per il contenzioso amministrativo (già di competenza del Tribunale di prefettura); unico era il bilancio e unico il conto consuntivo per tutte le province di una stessa divisione.
Con patenti 31 dic. 1842, n. 399 furono in dettaglio regolate le attribuzioni degli intendenti generali, degli intendenti e dei Consigli di intendenza e fissate le procedure.
Composizione e funzioni dei 37 consigli provinciali, di nomina regia, furono regolati con patenti 31 ago. 1843, n. 422, con cui furono creati i congressi provinciali, formati da rappresentanti dei consigli provinciali. Fu introdotto un rigoroso legame di subordinazione tra intendenti di provincia e intendenti generali, i quali sovrintendevano a più province; tutti gli intendenti dipendevano dalla Segreteria di Stato per gli affari interni e le finanze.
Con patenti 30 ott. 1847, n. 648 i circondari, ossia le circoscrizioni delle intendenze generali presero il nome di divisioni amministrative; con lo stesso provvedimento furono soppresse le intendenze generali di Casale, Chiavari, Saluzzo.
L'autorità del governatore militare in seno alla divisione cessò con l'editto 27 nov. 1847, n. 648, che per le altre disposizioni su comuni e province restò privo di attuazione. Il regime delle intendenze fu esteso alla Sardegna con il r.d. 12 ago. 1848, n. 776; l'isola fu ripartita in 3 divisioni amministrative, con intendenze generali a Cagliari, di prima classe, a Sassari di seconda classe e a Nuoro di terza classe; da esse dipendevano altre 8 intendenze.
Ulteriori modifiche si ebbero con la legge Pinelli (l. 7 ott. 1848, n. 807): il principio della rappresentatività elettiva fu esteso ai consigli provinciali e divisionali; l'intendente generale era rappresentante del governo e capo dell'amministrazione divisionale e rendeva conto della sua gestione ogni anno al consiglio divisionale.
Prima della legge 23 ott. 1859, n. 3702 (nota come legge Rattazzi), che preludeva alla trasformazione delle intendenze in prefetture, gli Stati sardi nel loro complesso contavano 14 divisioni amministrative con altrettante intendenze generali: Torino, Alessandria, Annecy, Cagliari, Chambéry, Cuneo, Genova, Ivrea, Nizza, Novara, Nuoro, Sassari, Savona, Vercelli; da queste dipendevano 36 intendenze: Acqui, Alba, Albenga, Alghero, Alta Savoia, Aosta, Asti, Biella, Bobbio, Casale, Chiablese, Chiavari, Cuglieri, Faucigny, Iglesias, Isili, Lanusei, Levante, Lomellina, Mondovì, Moriana, Novi, Oneglia, Oristano, Ossola, Ozieri, Pallanza, Pinerolo, Saluzzo, San Remo, Susa, Tarantasia, Tempio, Tortona, Valsesia, Voghera.
La legge Rattazzi soppresse le divisioni e incentrò l'amministrazione periferica sulla provincia, con una circoscrizione in gran parte equivalente a quella della precedente divisione, a capo della quale creò una nuova figura, il governatore civile, assistito da un consiglio di governo con funzioni consultive; il governatore, alle dirette dipendenze dal ministro dell'interno, rappresentava il potere esecutivo, vegliava su tutta la pubblica amministrazione della sua provincia, soprintendeva alla pubblica sicurezza e dirigeva gli intendenti; agli intendenti era affidato il governo dei circondari, che avevano una circoscrizione molto simile a quella delle province precedenti; nel circondario in cui si trovava il capoluogo della provincia fungeva da intendente il vice-governatore. Con questa riforma assumevano un rilievo maggiore il Consiglio provinciale e la Deputazione provinciale, eletta dal primo; il governatore restava il rappresentante dell'esecutivo nella provincia, la quale era ormai affidata al consiglio e alla deputazione.
Questo ordinamento, attuato dal 1° gennaio 1860, fu ulteriormente modificato con la l. 9 ott. 1861, n. 250, esteso ora a tutto il Regno d'Italia: scomparivano i governatori, gli intendenti diventarono prefetti e sottoprefetti, i consigli di governo e di intendenza divennero consigli di prefettura.
Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Soggetti produttori collegati:Redazione e revisione:- Altieri Magliozzi Ezelinda, revisione
- Santolamazza Rossella, redazione centrale SIAS, 2021/11/12, revisione
- Silengo Giovanni, prima redazione