Date di esistenza: sec. XVII - sec. XX
Luoghi: Pordenone
Titoli: conti
Intestazioni di autorità:- Montereale Mantica, conti, Pordenone (sec. XVII - sec. XX), SIUSA/NIERA
Note storiche:La famiglia Mantica, originaria di Como, si stabilì a Pordenone intorno al 1400, affermandosi in breve tempo, grazie all'attività mercantile e al ricco patrimonio, nei ranghi più elevati della società pordenonese. Nel 1447 il duca Alberto d'Austria, in occasione di una visita in Friuli, nominò i Mantica, insieme ad altre undici famiglie, nobili di Pordenone. Nel 1611 Giovanni Daniele Mantica di Princivalle, privo di figli maschi, nominò erede dei suoi beni il nipote Princivalle Montereale, figlio di Beatrice Mantica e di Orazio Montereale, con il legato di assumere il cognome di Montereale Mantica.
La famiglia Montereale, presente in Friuli dall'inizio del XIII secolo, era originaria della Val Croda, nel bellunese. Ricevette dal patriarca di Aquileia il feudo di Montereale e, in virtù della concessione, i suoi membri erano presenti nel Parlamento della Patria del Friuli, fornendo dieci soldati alla milizia patriarcale. Le proprietà feudali della famiglia erano circoscritte nella zona di Montereale Valcellina, San Leonardo, Malnisio, Barcis, territori in cui esercitava la giurisdizione civile e criminale. Sostenitori della Repubblica di Venezia e contrari alla dominazione asburgica del territorio pordenonese, nel 1466 i Montereale favorirono la rivolta contro il capitano di Pordenone Federico di Castelbarco, rappresentante degli Asburgo. Stroncata la rivolta, la famiglia Montereale fu bandita da Pordenone e i suoi beni confiscati. La Repubblica di Venezia, non appena venne in possesso del territorio pordenonese, reintegrò la famiglia nella comunità cittadina e, da quel momento, essa partecipò attivamente alla vita politica, economica e culturale di Pordenone.
[espandi/riduci]Il fidecommisso istituito da Giovanni Daniele Mantica con il testamento del 1611 assegnava all'erede Princivalle Montereale, al compimento dei 25 anni, il consistente patrimonio immobiliare che comprendeva sia edifici abitativi e colonici nella città di Pordenone, sia aree agricole nel territorio della bassa friulana. I Montereale, che avevano legato la loro fortuna economica alle risorse del territorio di cui detenevano la giurisdizione posto lungo la vallata del fiume Cellina, perseguirono con tenacia il controllo dello sfruttamento del legname e della fluitazione verso Venezia anche dopo l'ampliamento patrimoniale derivato dall'unione con i Mantica. Le dimensioni della ricchezza familiare così formatasi furono tali che nel corso del XVIII secolo essa sarà contesa sia dalle comunità (lunghissima la lite con i comuni di Montereale e Barcis che rivendicavano come beni comunali ampie aree boschive), sia dagli stessi membri della famiglia. Nella seconda metà del XIX secolo, Pietro Montereale Mantica si trovò ad amministrare l'intero patrimonio: già con la morte del padre Ottaviano, nel 1822, aveva rilevato la quota delle sorelle in cambio di un vitalizio annuo; nel 1855, in seguito alla morte del fratello Gaetano per un attacco di colera, si incaricò anche dell'amministrazione delle sostanze dei nipoti. Ottaviano e Pietro parteciparono attivamente alla vita pubblica della comunità, non solo nell'ottica di proteggere i propri interessi economici. Entrambi, infatti, furono membri di commissioni e consorzi creati per il mantenimento della funzionalità del fiume Cellina e deputati comunali di Pordenone. Ottaviano fu membro della Deputazione per il sussidio all'armata francese, Pietro partecipò ai lavori della Commissione censuaria per l'elaborazione del nuovo catasto. Pietro di Montereale Mantica non ebbe discendenza maschile, così come fu, agli inizi del XVII secolo, per Giovanni Daniele Mantica.
Palazzo Montereale Mantica, nel centro storico di Pordenone, è oggi sede di rappresentanza della locale Camera di commercio.
Relazioni con altri soggetti produttori:Complessi archivistici prodotti:Bibliografia:- G. CRUCIATTI, Pietro di Montereale Mantica. 1813. Al servizio dell'esercito italiano, in "Atti dell'Accademia San Marco di Pordenone", 15 (2013), 111-170
- La nobiltà civica a Pordenone. Formazione e sviluppo di un ceto dirigente, a cura di G. GANZER, Pordenone, Provincia di Pordenone, 2006, 196
- G. BELLAVITIS - A. BELLAVITIS - P. GOI, Palazzo Montereale-Mantica, Pordenone, Camera di commercio industria artigianato e agricoltura, 1987
Redazione e revisione:- Pavan Laura, 2017/07/04, prima redazione