Altre denominazioni:- Prefettura di Novara, 1861 - 1999
- Ufficio territoriale del governo di Novara, 1999 - 2004
Date di esistenza: 1861 -
Sedi: Novara
Intestazioni di autorità:- Prefettura di Novara (1861 - 1999), SIUSA/NIERA
- Ufficio territoriale del governo di Novara (1999 - 2004), SIUSA/NIERA
- Prefettura - Ufficio territoriale del governo di Novara (2004 - ), SIUSA/NIERA
Condizione giuridica: Tipologia:Note storiche:Le prefetture furono istituite con regio decreto 9 ottobre 1861, n. 250, e poste sotto il Ministero per gli affari interni. I prefetti sostituirono nelle funzioni gli intendenti divisionali delle province, che sovrintendevano all’amministrazione della provincia, e i governatori, che si occupavano degli affari politici e militari. Gli intendenti assunsero il nome di sottoprefetti e i consiglieri di governo quello di consiglieri di prefettura.
Le attribuzioni dei prefetti erano ampie: si occupavano di sanità, di pubblica sicurezza, del culto, estendendo le competenze, in determinati periodi (1861-1867, 1877-1911), al controllo dell'istruzione pubblica locale.
Dal punto di vista organizzativo l’ufficio fu ripartito in quattro divisioni: attività del Consiglio di Prefettura e della Deputazione provinciale; amministrazione di province, comuni e opere pie; gestione della pubblica sicurezza, del servizio militare di leva e della sanità pubblica; contabilità e materie non attribuite alle altre divisioni.
[espandi/riduci]In base alla Legge 20 marzo 1865, n. 2248 del 1865, relativa all’amministrazione comunale e provinciale, il prefetto rappresentava il potere esecutivo nelle province del Regno d’Italia; provvedeva alla pubblicazione ed esecuzione delle leggi, vigilava sull'andamento delle amministrazioni provinciali, sovrintendeva alla pubblica sicurezza. Al prefetto erano attribuite funzioni di controllo sull'attività politica e amministrativa degli enti locali, intervenendo in caso di inadempienze. Presiedeva la Deputazione provinciale (dal 1861 al 1888) e, a partire dalla Legge 30 dicembre 1888, n. 5865 (poi unita alla legge comunale e provinciale nel Testo Unico del 10 febbraio 1889, n. 5291), assunse la guida della Giunta Provinciale Amministrativa.
Nello svolgimento delle sue funzioni il prefetto si trovava a capo del Consiglio di Prefettura, organismo con funzioni consultive composto da tre membri cui potevano aggiungersi due consiglieri.
A partire dal 1889 (regio decreto 10 giugno 1889, n. 6107) la struttura organizzativa delle Prefetture fu modificata. Furono infatti previsti l’ufficio di Gabinetto, che trattava le questioni relative alla Segreteria del Prefetto, gli affari del personale interno, delle associazioni, dell’emigrazione, della stampa e la gestione dei rapporti con autorità politiche e militari.
Era prevista la Divisione prima, con competenze in merito ai contratti dello Stato e dell'Intendenza di finanza, le cauzioni, il rilascio di copie, la legalizzazione di firme, la cittadinanza, i dazi governativi, le tasse e il demanio, le esattorie, la ricevitoria provinciale, l’asse ecclesiastico, il personale delle Commissioni provinciali e mandamentali per le imposte dirette, le belle arti, il culto (exequatur per i vescovi, placet per le nomine ed i trasferimenti dei parroci), il protocollo generale, la gestione dell’archivio e della biblioteca, la pubblicazione, diffusione e conservazione di leggi e degli atti del governo.
La Divisione seconda, organizzata a sua volta in due settori, gestiva da un lato gli Affari comunali e provinciali, le circoscrizioni, le liste elettorali politiche e amministrative, le elezioni, i demani comunali e, dall'altro, le opere pie.
La Divisione terza prevedeva tre ambiti di competenza: igiene e sanità, leva e servizi militari, tiro a segno, milizia territoriale; il secondo il servizio forestale, miniere e cave, pesi e misure, fiere e mercati, affari diversi di agricoltura, industria e commercio; il terzo carceri, lavoro nelle prigioni, personale, mantenimento dei detenuti.
La Divisione quarta si occupava degli affari relativi a lavori pubblici, viabilità, ferrovie, espropriazioni, bonifiche, poste e telegrafi; la ragioneria si occupava della contabilità di Stato, del servizio di cassa della Prefettura, del conto corrente con la tesoreria provinciale e della contabilità dei comuni e di altri corpi morali a vigilanza governativa; l’Ufficio provveditore agli studi era inoltre organizzato nei settori amministrazione scolastica, istruzione primaria, secondaria e tecnica, scuola d'arti e mestieri, scuola agraria, istituti speciali e protocollo ed archivi speciali. L’Ufficio di pubblica sicurezza si occupava di questioni di Polizia giudiziaria e amministrativa.
Ulteriori disposizioni furono emanate durante il fascismo, quando i Prefetti vennero considerati i principali rappresentanti del governo nella provincia, provenienti almeno fino al 1937 dai ranghi del Partito fascista. Successivamente fu stabilito che i tre quinti dei prefetti dovessero essere scelti tra i funzionari di carriera del Ministero dell'Interno (regio decreto 26 giugno 1937, n. 1058).
Dopo la caduta del fascismo, la nomina divenne politica e assicurata da esponenti del Comitato di Liberazione Nazionale, ma, a partire dall’istituzione della forma repubblicana dello Stato, nel 1946, i Prefetti provennero dai ranghi dei funzionari di carriera.
In età repubblicana le Prefetture furono organizzate in cinque divisioni, oltre al Gabinetto di Prefettura e a una direzione di ragioneria.
La prima divisione trattava le questioni amministrative (atti di cittadinanza ed anagrafici), servizi interni (Archivio, biblioteca, Ufficio copia), imposte di consumo dei comuni, affari di culto (exequatur per i vescovi, placet per le nomine ed i trasferimenti dei parroci). La seconda divisione aveva competenze in materia di amministrazione locale (tutela e vigilanza) e di controllo dell'attività degli istituti di beneficenza ed assistenza. La terza divisione si occupava di igiene e sanità (alcune attribuzioni sono cessate nel 1958, con l'istituzione del Ministero della sanità). La quarta divisione continuò ad occuparsi dei lavori pubblici, viabilità, ferrovie, poste, telegrafi e telefoni, bonifiche.
Nel 1954 (Decreto del Presidente della Repubblica 19 agosto 1954, n. 968) dalla seconda divisione vennero scorporate le competenze relative ai servizi periferici in materia assistenziale (come quello, in seguito abolito, relativo all'assistenza provinciale post-bellica), creando una quinta divisione.
A Novara la Prefettura fu istituita in attuazione del regio decreto del 9 ottobre 1861 n. 250, sostituendo l'Intendenza generale, essendo in seguito confermata dalle leggi di unificazione amministrativa (regio decreto 20 marzo 1865 n. 2248 e suoi allegati). Primo prefetto fu l'avvocato Emilio Viani d'Ovrano, in carica dal 17 novembre 1861 all'11 gennaio 1863. Fino al 1926 il territorio della Prefettura comprendeva anche l'attuale provincia di Vercelli, presieduta da un sottoprefetto. Il regio decreto 2 gennaio 1927, n. 1, riorganizzò le circoscrizioni provinciali, cosicché Vercelli divenne capoluogo di provincia e sede di Prefettura.
Nel luglio 1944 venne inviato come Prefetto di Novara Enrico Vezzalini (1904-1945), acceso sostenitore dell'alleanza con i tedeschi e membro del Tribunale speciale di Verona, che processò i componenti del Gran consiglio del fascismo che avevano votato l'ordine del giorno Grandi durante la seduta del 25 luglio 1943. Come aveva fatto in precedenza a Ferrara, Vezzalini agì con ferocia contro le formazioni partigiane attive nel territorio e fu responsabile di azioni di rappresaglia sulla popolazione civile, come l'esecuzione a Vignale, il 26 agosto 1944, di tredici renitenti alla leva. Rimosso dall'incarico il 2 gennaio 1945 e sostituito da Alberto Zaccherini, dopo la guerra Vezzalini fu arrestato e condannato a morte "mediante fucilazione nella schiena", sentenza eseguita a Novara il 23 settembre 1945.
Zaccherini lasciò la città il 25 aprile 1945: lo stesso giorno, avuta notizia della liberazione di Milano, il Comitato di liberazione nazionale nominò Prefetto di Novara Piero Fornara (1897-1975), medico, primario del reparto di pediatria dell'Ospedale maggiore della carità di Novara e antifascista, che si occupò, assieme al vescovo di Novara, monsignor Leone Ossola, di mediare nelle trattative tra il comando tedesco e le formazioni partigiane per la liberazione della città, avvenuta il 26 aprile. Fornara rimase in carica fino al 28 febbraio 1946, essendo in seguito eletto all'Assemblea costituente.
Con decreto legislativo del 30 luglio 1999 anche la Prefettura di Novara è divenuta Ufficio territoriale del governo, dal 2004 denominata Prefettura - Ufficio territoriale di governo.
Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Profili istituzionali di riferimento:Complessi archivistici prodotti:Bibliografia:- M. MISSORI, Governi, alte cariche dello Stato, alti magistrati e prefetti del Regno d'Italia, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, 1989, 530-532
- Il ricordo è la vita. 26 Aprile 1945. La liberazione di Novara. Gli scatti della memoria, a cura di E.A. BONZANINI, Novara, Istituto storico della Resistenza in provincia di Novara "Piero Fornara", 2018, 154-156, 163-164
Redazione e revisione:- Montanari Mirella, 2005/05/15, prima redazione in SIAS
- Scionti Chiara, 2017/02/17, revisione
- Scionti Chiara, 2021/02/25, integrazione successiva