1814 - 1859
Il 14 febbraio 1814, cessato il governo francese, a Parma si costituì un governo provvisorio mentre il prefetto si ritirò a Piacenza, ancora sottoposta alla Francia. Dopo un breve ritorno dei francesi, dal 2 al 9 marzo 1814, fu riconfermato il governo provvisorio, esteso ora anche a Piacenza.
In base al trattato di Fontainebleau (11 aprile 1814) e poi all'art. 99 del trattato di pace concluso al congresso di Vienna (1815), i Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla vennero assegnati all'imperatrice Maria Luigia ad eccezione delle terre poste sulla riva sinistra del Po. Il 6 giugno fu proclamata una reggenza provvisoria in nome di Maria Luigia e il 30 giugno fu nominato un commissario imperiale, il conte Ferdinando Marescalchi al quale subentrò il 6 agosto 1814, in qualità di ministro di Stato, il conte Filippo Magawly Cerati, che provvide immediatamente alla riorganizzazione dello Stato. Maria Luigia prese possesso dei suoi Stati soltanto il 17 marzo 1816.
Con decreto del 26 dicembre 1816 fu soppresso il Ministero di Stato e furono costituite due Presidenze, dell'interno e delle finanze. Con decreto del 30 aprile 1821 fu istituita, invece, una Segreteria di Stato e di gabinetto mentre rimasero ferme le presidenze dell'interno e delle finanze, anche se ufficialmente vennero chiamate dipartimenti (talvolta ancora presidenze poiché erano dirette da due presidenti). Il 27 gennaio 1831 fu creato un Consiglio intimo di Stato e delle conferenze, diretto da un segretario di Stato. L'amministrazione dello Stato venne divisa in quattro sezioni, con un direttore a capo di ciascuna: della giustizia e polizia; dell'interno; delle finanze; delle acque e strade. Con il decreto del 9 giugno 1831 si ritornò alle vecchie due partizioni delle finanze (I) e dell'interno (II), dette ancora sezioni ma dirette da presidenti. Con decreto del 5 dicembre 1846, infine, si ebbero tre dipartimenti presieduti da direttori generali: della grazia, giustizia e buongoverno; dell'interno; delle finanze.
[espandi/riduci]Dal punto di vista territoriale, con regolamento organico del 6 agosto 1814 i Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla erano stati divisi in due governi: quello di Parma e quello di Piacenza. Il governo di Parma comprendeva, oltre al circondario di Parma, il ducato di Guastalla, Borgo Taro e sue adiacenze, e quella parte del circondario di Borgo San Donnino che comprendeva i cantoni di Borgo San Donnino, Salso, Busseto, Zibello, San Secondo, Soragna, Fontanellato, Noceto e Pellegrino. Il governo di Piacenza, invece, comprendeva il circondario di Piacenza, e i cantoni di Monticelli d'Ongina, Cortemaggiore, Fiorenzuola, Castell'Arquato, Lugagnano e Carpaneto, tutti nel circondario di Borgo San Donnino. Con il successivo decreto del 30 aprile 1821 subentrò una suddivisione in distretti e comuni. In ciascun distretto risiedeva un commissario di governo mentre nelle città di Parma e Piacenza le funzioni del commissario furono affidate ad un consigliere di Stato col titolo di delegato del governo. Nel Ducato di Parma erano compresi i distretti di Parma, Borgo San Donnino, Busseto, Colorno, Langhirano e Montechiarugolo; la delegazione ducale del Valtarese, i distretti di Borgo Taro e Bardi; in quello di Piacenza, i distretti di Piacenza, Monticelli, Borgo di Bettola, Castel San Giovanni, Fiorenzuola; il ducato di Guastalla il distretto di Guastalla. Con decreto del 9 giugno 1831 al governo di Parma e a quello di Piacenza, si aggiunsero la commesseria di Guastalla, la commesseria di Borgo San Donnino e la commesseria di Borgo Taro.
Alla morte di Maria Luigia, avvenuta il 17 dicembre 1847, in virtù del trattato di Parigi del 10 giugno 1817, i Ducati passarono all'infante Carlo Lodovico di Borbone (Carlo II). Il Ducato di Guastalla fu ceduto ai duchi di Modena, assieme ai territori parmigiani sulla riva destra dell'Enza, mentre passarono al Ducato di Parma Pontremoli e alcuni territori della Lunigiana, in esecuzione del trattato segreto di Firenze del 28 novembre 1844.
Nel marzo 1848, in seguito ai moti insurrezionali, Carlo II fu costretto a nominare una reggenza. Pochi mesi dopo gli Austriaci entrarono in Parma, nominarono un governo provvisorio militare e riaffermarono i diritti di Carlo II. Ripresa la guerra del Piemonte contro l'Austria, il 14 marzo 1849 il sovrano abdicò in favore del figlio Carlo III.
Dopo gli sconvolgimenti del 1848, i dipartimenti che erano stati istituiti il 5 dicembre 1846, furono riconfermati con decreto del 21 luglio 1849. Ad essi si aggiunse con decreto dell'11 gennaio 1851 un dipartimento per gli affari esteri.
Con decreto del 9 luglio 1849 anche a livello territoriale ci furono dei mutamenti: in luogo della commesseria di Guastalla, ceduti i relativi territori ai duchi di Modena, fu istituita una commesseria in Pontremoli per l'acquisita Lunigiana parmense. Infine, con il decreto del 4 novembre 1849, le circoscrizioni amministrative ebbero il nome di province. Fermi restando i governatori a Parma e Piacenza, a capo delle altre province furono posti dei prefetti.
Nel 1854 Carlo III fu ucciso. Gli subentrò il figlio Roberto I, la cui reggenza fu assicurata dalla madre, Luisa Maria Teresa di Berry fino al 1859. Il 9 giugno 1859 entrambi furono costretti ad abbandonare il Ducato. Il 15 settembre 1859 la dinastia borbonica venne dichiarata decaduta e il 30 novembre Parma entrò a far parte delle Regie province dell'Emilia, rette da Carlo Farini. Nel 1860 l'ex Ducato passò tramite plebiscito al Regno di Sardegna.
Soggetti produttori enti collegati:Contesto storico-istituzionale collegato:Bibliografia:- Decreto e costituzione dell'Archivio Generale dello Stato, 15 ottobre 1816, in "Raccolta generali delle leggi degli Stati di Parma, Piacenza e Guastalla", Parma 1846, semestre I, tomo unico
Redazione e revisione:- Prima redazione nel Sistema Guida generale degli Archivi di Stato italiani
- Santolamazza Rossella, redazione centrale SIAS, 2021/07/12