Sezioni:Piazzetta Scuole Normali 2
51100 Pistoia (Pistoia)
Telefono: 057323350; 0573367416
E-mail: as-pt@cultura.gov.it
Sito web istituzionaleA partire dal 1924, l'allora direttore della Biblioteca Forteguerriana, Quinto Santoli, iniziò a porre le basi per creare un archivio di concentrazione che potesse accogliere la documentazione di enti e magistrature della città e del contado. Data l'evidente necessità di spazi venne individuata, quale sede, quella delle ex Scuole Leopoldine, a pochi passi dalla stessa biblioteca, nei cui locali avrebbe dovuto svolgersi la consultazione da parte degli studiosi. L'attività di Santoli, motivata dallo stato di abbandono di molti archivi, trovò nuovo impulso a seguito della nascita della Provincia di Pistoia, nel 1927.
Il primo archivio accolto nella nuova struttura fu quello della Sottoprefettura di Pistoia cui seguirono, nel 1930, quello della ex Pretura di San Marcello Pistoiese e quello del Patrimonio ecclesiastico. Fra il 1931 e il 1933 vi vennero trasferiti gli archivi dell'antico Catasto, del Comune di Pistoia, del Comune di Serravalle, della Congregazione di carità e altri minori; nel 1936 venne depositato l'archivio del Comune di Sambuca.
Nel 1941 l'archivio si costituì ufficialmente come Sezione di Archivio di Stato.
Durate la seconda guerra mondiale l'edificio venne bombardato riportando notevoli danni. Nonostante che Santoli avesse provveduto a trasferite altrove il materiale ritenuto più prezioso, anche la documentazione patì gravi conseguenze: molti fondi vennero danneggiati e furono completamente distrutti l'archivio della famiglia Gherardi e il più recente versamento fatto dalla Prefettura di Pistoia. Dopo il 1945 il Genio civile provvide alla ricostruzione del fabbricato che venne nuovamente inaugurato nel 1955.
Con DPR 1409 del 1963 la Sezione di Archivio di Stato di Pistoia è diventata Archivio di Stato.
Orario di apertura al pubblico:lunedì, mercoledì, venerdì 9,00 - 14,00
martedì e giovedì 9,00 - 17,45
Requisiti e modalità di accesso:L'ingresso e ogni tipo di consultazione sono liberi e gratuiti. È richiesto il documento di identità ed è necessario compilare un modulo di accesso.
Tutti i documenti conservati nell'Archivio sono liberamente consultabili salvo che non siano in cattivo stato di conservazione o in restauro; di questi è affisso l'elenco aggiornato in Sala studio. Fanno eccezione quelli coperti da riservatezza ai sensi della vigente legislazione ed in particolare degli artt. 122-127 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42), per i quali la consultazione può essere autorizzata secondo quanto disposto dall'art. 123 del suddetto Codice.
Pezzi di particolare pregio o antichità sono consultabili su autorizzazione del funzionario archivista e non possono essere tenuti in deposito.
I documenti appartenenti al fondo Gelli e i documenti catastali sono consultabili su appuntamento.
Servizi al pubblico:In Sala studio sono disponibili n. 20 posti a sedere e 4 prese elettriche per PC portatili.
In Sala lettura n. 8 posti e 1 presa elettrica.
Servizi di consultazione:
- Sala studio: per le ricerche storiche possono essere richieste (con prenotazione in loco, telefonica o telematica) fino a 5 unità archivistiche al giorno; 10 pergamene o 15 lettere se si tratta di documenti sciolti.
I pezzi possono essere lasciati in deposito per 15 giorni e il deposito può essere riconfermato per ulteriori 15 giorni, in assenza di richieste da parte di altri utenti. Il periodo massimo di consultazione di uno stesso pezzo non può superare i 3 mesi.
- Sala lettura (visure catastali): ogni utente può richiedere, solo previo appuntamento, una visura al giorno relativa al materiale catastale, per motivi non di studio.
I documenti del Catasto generale toscano sono riproducibili con mezzo proprio, per finalità non di studio (costo indicato nel tariffario dell'Istituto).
Dei documenti catastali è possibile ottenere copie autentiche per fini amministrativi.
- Sala lettura (Gazzetta Ufficiale): gli utenti possono consultare la versione cartacea della Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana (Serie Generale e dei supplementi ordinari dal 1946 a tutto il 2008; Serie Concorsi e Serie Corte Costituzionale dal 1998 a tutto il 2008); l'Indice cronologico delle leggi dello Stato, dal 1948 al 2003, e l'Indice sistematico.
- Archivio Gelli: le unità archivistiche sono consultabili su prenotazione.
- Biblioteca: si effettua il solo servizio di consultazione, si possono richiedere massimo 5 opere al giorno. Il materiale bibliografico può essere lasciato in deposito, per un massimo di 14 giorni, rinnovabili per per non più di quattro volte.
Fotocopie e riproduzioni fotografiche: sono libere le riproduzioni di beni archivistici svolte senza scopo di lucro e con modalità che non comportino alcun contatto fisico con il bene, né l'uso del flash o altre fonti luminose, né l'uso di stativi o treppiedi.
Sono esclusi dalla libera riproduzione: i beni archivistici sottoposti a restrizioni di consultabilità; il materiale che, a giudizio del funzionario archivista, sia in condizioni di conservazione non soddisfacenti o che possa essere danneggiato da ripetute riproduzioni; il materiale di particolare rarità e antichità; il materiale di cui l'Istituto possiede riproduzioni; gli inventari non editi e le tesi di laurea.
Il materiale archivistico non può essere fotocopiato, ma solo riprodotto digitalmente.
Il materiale bibliografico può essere fotocopiato, nel rispetto della vigente normativa, fino a un massimo di 25 fotocopie al giorno per utente (costo indicato nel tariffario dell'Istituto).
Complessi archivistici:
Bibliografia:- Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, Archivio di Stato di Pistoia, a cura di Ezelinda Altieri Magliozzi e Rosalia Manno Tolu, in Guida generale degli Archivi di Stato italiani, vol. III, N-R, Roma 1986, 717-786, 801-804
- C. VIVOLI, Alle origini degli archivi di Stato di Pistoia e Pescia: tra interessi locali e politiche nazionali, in «Storialocale», 20 (2012), pp. 64-71
- Q. SANTOLI, Come sorse in Pistoia l'Archivio che ora è di Stato, in Bollettino Storico Pistoiese, 1955 (LVII), pp. 27-30
Redazione e revisione:- Pagliai Ilaria, 2004-12-21, prima redazione in SIAS
- Pagliai Ilaria, 2019-04-01, revisione