SIAS

Archivio di Stato di Trento

Corrado II dona il comitato di Trento al vescovo Udalrico, particolare del sigillo, 31 maggio 1027, diploma (Principesco vescovile,Sezione latina, capsa 1, n. 1)

Codex Wangianus, subscriptio del notaio Wilhelmus Rottaler con signum notarii, 24 febbraio 1307 (copia) (Principesco vescovile, Codici, n. 41, c. 112v)

Ruolo matricolare di Damiano Chiesa (Ruoli matricolari, classe 1894, vol. 4)

Progetto per la casa littoria di Cavalese, 1942 (Intendenza di finanza, b. 8, fasc.1)

Progetto del forte Batteria di mezzo sul monte Brione, 1898 (Genio militare austriaco, sc. 41)

Miniatura raffigurante il vescovo di Trento Giorgio Neideck, 1505-1514 (Principato vescovile, Sezione latina, capsa 56, n. 56)

Archivio di Stato di Trento

Il SIAS dell’Archivio di Stato di Trento dà accesso alle descrizioni dei complessi archivistici che costituiscono il patrimonio documentario conservato dall’Istituto nonché alle informazioni relative al contesto storico in cui la documentazione è stata prodotta, conservata e utilizzata.

Esso è parte integrante del SIAS, Sistema Informativo degli Archivi di Stato, sviluppato dalla Direzione Generale Archivi e dall’Istituto Centrale per gli Archivi nel quale è descritto il patrimonio archivistico pubblico e privato conservato negli Archivi di Stato italiani.

L'architettura del sistema prevede la descrizione separata, ma correlata, degli istituti di conservazione, dei complessi archivistici, dei loro soggetti produttori e di altre entità appartenenti ai contesti storici in cui questi ultimi hanno operato (contesti storico-istituzionali, profili istituzionali ed ambiti territoriali). Le descrizioni dei complessi archivistici (complesso di fondo, fondo, serie, sottoserie) sono corredate da schede relative alla bibliografia, alle fonti, a tipologie documentarie, nonché agli strumenti di ricerca (inventari, guide, elenchi, ecc.), che danno diretto accesso a quelli pubblicati online, quando esistenti.

Nel 2016 sono state importate nella presente versione del SIAS le descrizioni che erano nella precedente e che erano state compilate fino a quella data. Esse sono state opportunamente riviste, aggiornate ed ampliate con i dati desunti dagli strumenti di ricerca esistenti, dalla bibliografia specifica, dall'archivio dell'Archivio di Stato, nonché dalla documentazione stessa.

Via via che questa attività viene completata le descrizioni sono messe a disposizione del pubblico.

L’Archivio di Stato di Trento conserva documentazione di carattere politico, giudiziario, amministrativo e anche privato. Il nucleo più antico e storicamente più rilevante è quello prodotto nell’arco di circa otto secoli dal Principato vescovile di Trento, istituzione la cui documentazione risale all’XI e arriva agli inizi del XIX secolo. L’amministrazione politica e giudiziaria del territorio era affidata alle giurisdizioni locali, con competenze miste, controllate direttamente dal Principe vescovo attraverso suoi funzionari o mediante famiglie nobili locali cui era concessa l’investitura in feudo da parte del presule. Anche le giurisdizioni produssero archivi: si ricordano, a titolo esemplificativo, i fondi dei Vicari, Assessori, Capitani, Cancellieri, Luogotenenti cui era demandata l’amministrazione politica e giudiziaria dei territori.

Con la secolarizzazione del Principato, avvenuta nel 1803, il territorio entrò a far parte dell’organizzazione politico-amministrativa del Tirolo. Il periodo che separa la dissoluzione del Principato vescovile dal Congresso di Vienna (1815), che attribuì all’Austria il territorio un tempo amministrato dai presuli trentini, è breve ma denso di avvenimenti che provocarono bruschi cambiamenti di governo e di istituzioni.

L’amministrazione del territorio trentino, con sede a Innsbruck, vide l’istituzione dei Capitanati circolari, a loro volta ripartiti in Giudizi distrettuali, con funzioni amministrative e giudiziarie. Dopo i moti insurrezionali del 1848 fu creata a Innsbruck la Luogotenenza, organo centrale di amministrazione provinciale, mentre a Trento ebbero sede una Reggenza circolare e un Capitanato distrettuale, organo che assorbì le competenze politico-amministrative dei Giudizi distrettuali i quali proseguirono la loro attività con funzioni eminentemente giudiziarie. Ulteriori modifiche all’ordinamento provinciale si ebbero nel 1854, nel 1860 e nel 1868. Nel 1896 fu soppressa la Sezione di Luogotenenza di Trento, che era subentrata alla Reggenza circolare, e le sue competenze furono accentrate a Innsbruck. Tutti gli uffici sopra menzionati produssero fondi archivistici, compresi i Capitanati distrettuali, che funzionarono fino alla Prima guerra mondiale.

Alla conclusione della Grande guerra il Trentino divenne parte del Regno d’Italia; già nel corso del conflitto, a mano a mano che l’esercito italiano prendeva possesso del territorio, il Comando supremo dell’esercito istituì nei territori occupati dalle truppe un Segretariato generale per gli affari civili, con sede a Trento, con suddivisioni territoriali denominate Commissariati civili. Conclusa la guerra fu istituito un Commissariato generale civile che, nel 1922, prese la denominazione di Prefettura.

Da allora l’Archivio di Stato di Trento riceve e conserva anche la documentazione prodotta dagli uffici periferici dello Stato italiano. Tra i fondi più rilevanti si ricordano, a titolo esemplificativo, la Prefettura, poi Commissariato del Governo, la Questura, la Polizia stradale, l’Intendenza di Finanza, l’Ufficio tecnico erariale, le Carceri giudiziarie, le Preture soppresse, l’Agenzia delle entrate. Il numero e la consistenza degli archivi statali conservati sono in continuo incremento.

Non mancano archivi di famiglia (Arsio, Salvadori, Buffa e Castellalto, Consolati ecc.) pervenuti per acquisto, dono o deposito volontario, Atti dei notai (suddivisi per Giudizio), con documentazione che percorre le diverse epoche. Si segnala, infine, la presenza di alcune raccolte di Piante e vedute, costituite in parte da documenti estrapolati in passato da fondi archivistici di varie epoche.

Dal 1998, parte della documentazione avente interesse storico locale è depositata “in custodia e manutenzione” presso l’Archivio provinciale di Trento.