SIAS

Archivio di Stato di Prato

Palazzo Datini, sede dell’Archivio di Stato di Prato

Archivio di Stato di Prato, depositi

Archivio Casa pia dei Ceppi di Prato, 3712, c. 58, sezione di Palazzo Datini (cabreo del XVIII sec.)

Archivio Datini, b. 1173, cod. 1620, Campioni di stoffa a più colori (fine XIV sec. – inizio XV sec.)

Archivio di Stato di Prato, sala di ingresso

Archivio di Stato di Prato

Il SIAS dell’Archivio di Stato di Prato dà accesso alle descrizioni dei complessi archivistici che costituiscono il patrimonio documentario conservato dall’Istituto nonché alle informazioni relative al contesto storico in cui la documentazione è stata prodotta, conservata e utilizzata.

Esso è parte integrante del SIAS, Sistema Informativo degli Archivi di Stato, sviluppato dalla Direzione Generale Archivi e dall’Istituto Centrale per gli Archivi nel quale è descritto il patrimonio archivistico pubblico e privato conservato negli Archivi di Stato italiani.

L'architettura del sistema prevede la descrizione separata, ma correlata, degli istituti di conservazione, dei complessi archivistici, dei loro soggetti produttori e di altre entità appartenenti ai contesti storici in cui questi ultimi hanno operato (contesti storico-istituzionali, profili istituzionali ed ambiti territoriali). Le descrizioni dei complessi archivistici (complesso di fondo, fondo, serie, sottoserie) sono corredate da schede relative alla bibliografia, alle fonti, a tipologie documentarie, nonché agli strumenti di ricerca (inventari, guide, elenchi, ecc.), che danno diretto accesso a quelli pubblicati online, quando esistenti.

Nel 2016 sono state importate nella presente versione del SIAS le descrizioni che erano nella precedente e che erano state compilate fino a quella data. Esse sono state opportunamente riviste, aggiornate ed ampliate con i dati desunti dagli strumenti di ricerca esistenti, dalla bibliografia specifica, dall'archivio dell'Archivio di Stato, nonché dalla documentazione stessa.

Via via che questa attività viene completata le descrizioni sono messe a disposizione del pubblico.

Il nucleo originario dell’istituto fu costituito dall’archivio preunitario del Comune di Prato e dal patrimonio documentario della Casa pia dei Ceppi. Con il primo confluirono anche gli archivi delle arti, delle opere pie, di famiglie e di magistrature giudiziarie (podesteria, pretura, vicariato). Il secondo portò in dote oltre al proprio archivio quelli dei due importanti enti di beneficenza da cui aveva tratto origine nel 1545: il Ceppo Vecchio, istituito nel 1282 da Monte Pugliesi, e il Ceppo Nuovo, fondato dal testamento di Francesco di Marco Datini nel 1410. Di valore assoluto, pervenuto sempre attraverso la Casa pia dei Ceppi, è l’archivio di Marco Datini, fonte unica per lo studio non solo del mondo mercantile europeo della seconda metà del Trecento, ma anche della società e della mentalità dell’epoca. Nel fondo del Comune, si segnalano, in copia dai documenti dell’autorità ecclesiastica, le registrazioni delle nascite di cittadini pratesi dal 1482 (le morti dal 1557) che, circostanza pressoché unica, insieme allo stato civile napoleonico, a quello della Restaurazione e a quello postunitario proveniente dal Tribunale di Firenze, coprono un periodo di quasi cinque secoli.

Depositi di rilievo sono stati quelli degli archivi degli ospedali della Misericordia e del Dolce e dei fondi pervenuti tramite il Comune di Prato: quelli di famiglia, Buonamici, Novellucci, Vai, Martini, Mazzoni, Salvi Cristiani, quello del Teatro Metastasio e le carte di Piero Cironi.

Si ricordano, infine, i versamenti della documentazione del Commissariato di pubblica sicurezza (1865-1965), della Pretura (1865-1965) e dell’Ufficio del registro (1862-1972) e il fondo dell’Opera nazionale dopolavoro di Prato.