SIAS

Archivio di Stato di Potenza

Cabreo del baliaggio della Ss. Trinità di Venosa, 1774. Particolare di un mappa (Corporazioni religiose di Basilicata)

Frammento di graduale con la S di Scio decorata, secc. XV - XVI (Pergamene di Basilicata, Frammenti di codici musicali liturgici)

Frammento di graduale, secc. XV - XVI. Incipit con la S di Spiritus decorata (Pergamene di Basilicata, Frammenti di codici musicali liturgici)

Veduta del mulino del signor Siervo in territorio di Lagonegro, 1827. Particolare (Intendenza di Basilicata)

Definizione dei confini tra Laviano e Muro, sec. XIX. Particolare raffigurante un architetto con i suoi collaboratori a margine della mappa (Tribunale civile di Basilicata)

Archivio di Stato di Potenza

Il SIAS dell’Archivio di Stato di Potenza dà accesso alle descrizioni dei complessi archivistici che costituiscono il patrimonio documentario conservato dall’Istituto nonché alle informazioni relative al contesto storico in cui la documentazione è stata prodotta, conservata e utilizzata.

Esso è parte integrante del SIAS, Sistema Informativo degli Archivi di Stato, sviluppato dalla Direzione Generale Archivi e dall’Istituto Centrale per gli Archivi nel quale è descritto il patrimonio archivistico pubblico e privato conservato negli Archivi di Stato italiani.

L'architettura del sistema prevede la descrizione separata, ma correlata, degli istituti di conservazione, dei complessi archivistici, dei loro soggetti produttori e di altre entità appartenenti ai contesti storici in cui questi ultimi hanno operato (contesti storico-istituzionali, profili istituzionali ed ambiti territoriali). Le descrizioni dei complessi archivistici (complesso di fondo, fondo, serie, sottoserie) sono corredate da schede relative alla bibliografia, alle fonti, a tipologie documentarie, nonché agli strumenti di ricerca (inventari, guide, elenchi, ecc.), che danno diretto accesso a quelli pubblicati online, quando esistenti.

Nel 2016 sono state importate nella presente versione del SIAS le descrizioni che erano nella precedente e che erano state compilate fino a quella data. Esse sono state opportunamente riviste, aggiornate ed ampliate con i dati desunti dagli strumenti di ricerca esistenti, dalla bibliografia specifica, dall'archivio dell'Archivio di Stato, nonché dalla documentazione stessa.

Via via che questa attività viene completata le descrizioni sono messe a disposizione del pubblico.

Il patrimonio archivistico, che si è arricchito nel corso degli anni, costituisce una fonte di primaria importanza per la storia del territorio provinciale. In particolare si segnalano le pergamene depositate dalle chiese parrocchiali, fra le quali la più antica è datata al 990. Accanto a queste vi sono le carte residue delle antiche magistrature (Regia udienza, corti baronali), gli archivi di Tribunale civile, Gran corte criminale, Gran corte speciale per la parte giudiziaria; Intendenza di Basilicata, Consiglio d’Intendenza, Consiglio generale degli Ospizi, uffici finanziari e altri uffici amministrativi.

Negli anni del secondo dopoguerra pervennero all’Istituto i primi versamenti degli archivi notarili, dei tre tribunali della provincia, della Prefettura di Potenza e delle sottoprefetture della sua provincia, l’archivio di Melfi dei principi Doria Pamphili e i registri del catasto provvisorio.

Successivamente a questa fase il patrimonio documentario si è incrementato con l’acquisizione di altre carte della Prefettura, degli archivi notarili distrettuali, di alcuni enti pubblici soppressi con i d.p.r. 606 e 607 del 1973, delle liste di leva e dei ruoli matricolari militari, della Questura di Potenza, degli uffici distrettuali delle imposte dirette di Lagonegro e Lauria, del Provveditorato alle opere pubbliche di Basilicata, del Tribunale e della Procura di Melfi, di carte contabili recenti dell’azienda Doria Pamphili, degli archivi privati della famiglia Mandarini, di Tommaso Pedio, Cascini e Cutinelli Rendina.