SIAS

Archivio di Stato di Milano

Particolare del diploma di investitura ducale di Carlo V a Francesco II Sforza, 1530

Mappa del lago d’Idro, 1557

Particolare del primo cortile del Palazzo del Senato, sede dell’Archivio di Stato

Particolare della mappa del corso dell’Adda, con disegno del castello di Trezzo, 1592

Particolare di uno dei locali del cosiddetto “Deposito Sforzesco”

Archivio di Stato di Milano

Il SIAS dell’Archivio di Stato di Milano dà accesso alle descrizioni dei complessi archivistici che costituiscono il patrimonio documentario conservato dall’Istituto nonché alle informazioni relative al contesto storico in cui la documentazione è stata prodotta, conservata e utilizzata.

Esso è parte integrante del SIAS, Sistema Informativo degli Archivi di Stato, sviluppato dalla Direzione Generale Archivi e dall’Istituto Centrale per gli Archivi nel quale è descritto il patrimonio archivistico pubblico e privato conservato negli Archivi di Stato italiani.

L'architettura del sistema prevede la descrizione separata, ma correlata, degli istituti di conservazione, dei complessi archivistici, dei loro soggetti produttori e di altre entità appartenenti ai contesti storici in cui questi ultimi hanno operato (contesti storico-istituzionali, profili istituzionali ed ambiti territoriali). Le descrizioni dei complessi archivistici (complesso di fondo, fondo, serie, sottoserie) sono corredate da schede relative alla bibliografia, alle fonti, a tipologie documentarie, nonché agli strumenti di ricerca (inventari, guide, elenchi, ecc.), che danno diretto accesso a quelli pubblicati online, quando esistenti.

Nel 2016 sono state importate nella presente versione del SIAS le descrizioni che erano nella precedente e che erano state compilate fino a quella data. Esse sono state opportunamente riviste, aggiornate ed ampliate con i dati desunti dagli strumenti di ricerca esistenti, dalla bibliografia specifica, dall'archivio dell'Archivio di Stato, nonché dalla documentazione stessa.

Via via che questa attività viene completata le descrizioni sono messe a disposizione del pubblico.

L’Archivio di Stato di Milano conserva un patrimonio di circa 50 km di documentazione, che dall’Alto Medioevo giunge sino ai giorni nostri. Le intricate vicende politico-istituzionali che hanno coinvolto Milano nel corso dei secoli, facendone la capitale di Stati di volta in volta diversi per estensione territoriale e forma, hanno prodotto una sedimentazione documentaria che per alcuni periodi copre un territorio ben più vasto del solo Milanese.

Un’ideale percorso tra i fondi dell’Istituto non può che partire dai diversi complessi confluiti nell’Ottocento nella così detta Sezione Diplomatica, frutto delle campagne di selezione del materiale documentario prodotto dagli enti religiosi soppressi compiute a inizio secolo in tutti i territori entrati a far parte del Regno d’Italia napoleonico. Tra i documenti di maggior rilievo, si segnala la pergamena più antica conservata negli Archivi di Stato, la Cartola de accepto mundio, risalente al 721.

Per il Basso Medioevo e la prima età moderna gli studiosi possono far ricorso in particolare al Carteggio Visconteo Sforzesco, ai Registri ducali e ai Registri delle missive, nei quali si conservano le minute e gli originali della documentazione prodotta dalle cancellerie ducali del XV e XVI secolo. Risalgono a quel periodo anche gli atti notarili più antichi giunti sino a noi, primo nucleo di un fondo costituito da oltre 60.000 pezzi che arrivano sino a inizio XX secolo.

L’età moderna è dominata dall’immenso superfondo Atti di governo, nel quale tra la fine del XVIII secolo e la prima metà del XIX secolo furono raccolti e organizzati per materia documenti provenienti da circa quaranta archivi di età moderna (secc. XV - XIX). Il complesso, costituito da oltre 30.000 buste, ebbe origine per ragioni eminentemente pratiche, nella convinzione che la disposizione dei documenti in base al principio di pertinenza potesse favorire l’attività dell’amministrazione statale, rendendo più semplice e rapido il reperimento degli atti utili al disbrigo degli affari.

Sono trasversali alle diverse epoche le numerose collezioni create nel corso dell’Ottocento sulla spinta dello spirito positivistico dell’epoca. Tra di esse si segnalano il fondo Miniature e cimeli, costituito da circa 100 pezzi selezionati per le loro peculiarità estetiche o per la rilevanza storica. Simile è l’origine del fondo Autografi, al quale furono assegnati documenti firmati o riguardanti personaggi storici giudicati di particolare rilievo.

Dalla prima metà dell’Ottocento sino ai giorni nostri, l’Archivio ha acquisito regolarmente la documentazione prodotta dagli uffici statali centrali e periferici del Regno lombardo-veneto e da quelli periferici del Regno d’Italia e della Repubblica italiana. Parte di questa documentazione purtroppo è andata distrutta durante i bombardamenti che nell’estate del 1943 colpirono sia la sede centrale dell’Istituto sia la succursale di Sant’Eustorgio, nella quale si conservava anche la maggior parte della documentazione giudiziaria di Antico regime.

Non mancano numerosi archivi di famiglia, di persona e di enti pubblici. Tra questi si possono ricordare i fondi delle famiglie Taverna e Sormani Giussani Andreani Verri e quello del Pio Albergo Trivulzio.