SIAS

Archivio di Stato di Brindisi

Particolare della pianta di un oliveto in agro di Francavilla Fontana, 1739 (Scritture delle Università e feudi, Instrumenti e liti, Francavilla)

Disegno dei confini fra le masserie Li Fasani e Gerocco in territorio di Brindisi, 1742. (Notai di Brindisi, not. Sambrino Oronzo)

Diploma di laurea in giurisprudenza, 1749 (Pergamene, n. 59)

Scuola rurale diurna in contrada Casale, 1925 (Archivio storico del Comune di Brindisi)

Spiaggia di Fiume Piccolo e Castello alfonsino di Brindisi, 1927 (Genio civile)

Archivio di Stato di Brindisi

Il SIAS dell’Archivio di Stato di Brindisi dà accesso alle descrizioni dei complessi archivistici che costituiscono il patrimonio documentario conservato dall’Istituto nonché alle informazioni relative al contesto storico in cui la documentazione è stata prodotta, conservata e utilizzata.

Esso è parte integrante del SIAS, Sistema Informativo degli Archivi di Stato, sviluppato dalla Direzione Generale Archivi e dall’Istituto Centrale per gli Archivi nel quale è descritto il patrimonio archivistico pubblico e privato conservato negli Archivi di Stato italiani.

L'architettura del sistema prevede la descrizione separata, ma correlata, degli istituti di conservazione, dei complessi archivistici, dei loro soggetti produttori e di altre entità appartenenti ai contesti storici in cui questi ultimi hanno operato (contesti storico-istituzionali, profili istituzionali ed ambiti territoriali). Le descrizioni dei complessi archivistici (complesso di fondo, fondo, serie, sottoserie) sono corredate da schede relative alla bibliografia, alle fonti, a tipologie documentarie, nonché agli strumenti di ricerca (inventari, guide, elenchi, ecc.), che danno diretto accesso a quelli pubblicati online, quando esistenti.

Nel 2016 sono state importate nella presente versione del SIAS le descrizioni che erano nella precedente e che erano state compilate fino a quella data. Esse sono state opportunamente riviste, aggiornate ed ampliate con i dati desunti dagli strumenti di ricerca esistenti, dalla bibliografia specifica, dall'archivio dell'Archivio di Stato, nonché dalla documentazione stessa.

Via via che questa attività viene completata le descrizioni sono messe a disposizione del pubblico.

Il patrimonio archivistico dell’Archivio di Stato di Brindisi copre un arco temporale che va dal sec. XVI fino al sec. XXI e costituisce una fonte di primaria importanza per la storia della città e dell’attuale provincia di Brindisi.

Il primo nucleo documentario era costituito da fondi trasferiti dall’Archivio di Stato di Lecce e dai primi versamenti effettuati da uffici statali insistenti sul territorio. Lo spostamento in sedi più ampie e la disponibilità di depositi presi in affitto hanno consentito negli anni l’acquisizione di altri fondi archivistici. Attualmente l’Archivio di Stato di Brindisi custodisce un patrimonio documentario di ca. 75.000 unità, per un totale di più di 8.000 metri lineari di scaffalature, disponibile per attività di studio e ricerca, con il supporto di una biblioteca di Istituto di ca. 40.000 pezzi, tra opere monografiche, enciclopedie, opuscoli, collane e periodici.

Fra gli atti più antichi e di maggiore rilevanza ai fini della ricerca storica si segnalano in particolare le Scritture delle Università e Feudi (poi comuni) di Terra d'Otranto, i catasti preonciari e onciari, le platee, gli archivi notarili, gli atti di Stato civile. Si menziona inoltre la miscellanea di pergamene (secc. XV-XIX) ricavate dai protocolli notarili di cui costituivano la copertina.

Tra gli archivi prodotti dagli organi periferici dello Stato moderno si segnalano invece quelli della Prefettura, le cui svariate attribuzioni interessano ogni settore della vita provinciale, della Questura (in particolare lo schedario politico), del Genio civile (con atti dal 1843 e una ricchissima documentazione cartografica e fotografica), del Tribunale e delle Preture. Molto consistente è la documentazione relativa agli enti pubblici soppressi nel 1973, tra i quali rilevanti per interesse sono gli archivi degli Enti comunali di assistenza, comprensivi degli atti prodotti dalle precedenti Opere pie e Congregazioni di carità in essi confluiti.

Sono presenti gli archivi di alcuni enti pubblici non statali acquisiti per deposito, tra i quali l’Archivio storico del Comune di Brindisi (in deposito dal 1977), fonte imprescindibile per la ricostruzione della storia locale, anche in considerazione del fatto che sono andati dispersi i fondi della Sottintendenza e della Sottoprefettura di Brindisi. Tra i fondi di maggior interesse si ricorda anche quello della Camera di commercio di Brindisi, depositato nel1995.

Del patrimonio dell’Archivio di Stato di Brindisi fanno parte anche alcune donazioni, tra le quali i cimeli del garibaldino Ricciotti D’Amelio (giubba rossa, fucile a baionetta a attestati di merito) e alcuni disegni del pittore brindisino Nino De Gennaro degli anni ‘60 e ’70 del Novecento.

Particolare menzione merita infine la raccolta di ca. 700 fotografie provenienti da vari fondi (segnalate nei rispettivi inventari) e da donazioni private, ulteriore preziosa fonte per la ricerca storica.