SIAS

Archivio di Stato di Viterbo

Atto di compravendita rogato dal notaio viterbese Tebaldo, 11 agosto 1192

Escatocollo con Rota e Benevalete del privilegio di papa Alessandro IV, 3 agosto 1255

Signum del notaio Giovanni Antonio Mazzariggi, 1760 (Archivio notarile di Tuscania, prot. 305)

Dettaglio di una lettera autografa di Giuseppe Garibaldi, Tivoli, 6 maggio 1849 (Direzione provinciale di polizia, b. 44, c. 723)

Particolare della sala mostre e conferenze dell’Archivio di Stato di Viterbo

Archivio di Stato di Viterbo

Il SIAS dell’Archivio di Stato di Viterbo dà accesso alle descrizioni dei complessi archivistici che costituiscono il patrimonio documentario conservato dall’Istituto nonché alle informazioni relative al contesto storico in cui la documentazione è stata prodotta, conservata e utilizzata.

Esso è parte integrante del SIAS, Sistema Informativo degli Archivi di Stato, sviluppato dalla Direzione Generale Archivi e dall’Istituto Centrale per gli Archivi nel quale è descritto il patrimonio archivistico pubblico e privato conservato negli Archivi di Stato italiani.

L'architettura del sistema prevede la descrizione separata, ma correlata, degli istituti di conservazione, dei complessi archivistici, dei loro soggetti produttori e di altre entità appartenenti ai contesti storici in cui questi ultimi hanno operato (contesti storico-istituzionali, profili istituzionali ed ambiti territoriali). Le descrizioni dei complessi archivistici (complesso di fondo, fondo, serie, sottoserie) sono corredate da schede relative alla bibliografia, alle fonti, a tipologie documentarie, nonché agli strumenti di ricerca (inventari, guide, elenchi, ecc.), che danno diretto accesso a quelli pubblicati online, quando esistenti.

Nel 2016 sono state importate nella presente versione del SIAS le descrizioni che erano nella precedente e che erano state compilate fino a quella data. Esse sono state opportunamente riviste, aggiornate ed ampliate con i dati desunti dagli strumenti di ricerca esistenti, dalla bibliografia specifica, dall'archivio dell'Archivio di Stato, nonché dalla documentazione stessa.

Via via che questa attività viene completata le descrizioni sono messe a disposizione del pubblico.

L’Archivio di Stato di Viterbo tutela e conserva la documentazione degli organi territoriali dello Stato pontificio riferiti a Viterbo e alla sua attuale provincia, la documentazione notarile a partire dal Medioevo e gli archivi delle corporazioni religiose soppresse dopo l’Unità d’Italia. Per la parte postunitaria conserva parimenti la documentazione degli organi territoriali dello Stato e inoltre la documentazione notarile anteriore agli ultimi cento anni. Custodisce quindi gli archivi degli uffici giudiziari e amministrativi dello Stato, che sono tenuti a versare agli istituti competenti per territorio le carte relative ad attività esaurite da oltre trenta anni o, secondo accordi, documentazione più recente. Conserva anche la documentazione di uffici siti in località attualmente appartenenti a province limitrofe, ma che nel periodo pontificio facevano parte della Delegazione apostolica di Viterbo.

Si tratta di un patrimonio che complessivamente ammonta a circa 76.000 metri lineari attuali. Il documento più antico risale al 1192 ed è una pergamena in cui è stato trascritto un contratto di compravendita che testimonia, tra l'altro, la fase di passaggio dal latino al volgare con l'uso innovativo del termine casa al posto del più antico domus. Quello probabilmente più solenne è invece il privilegio imperiale concesso nel mese di novembre 1243 da Federico II agli abitanti di Tuscania durante l'assedio di Viterbo: una pergamena con sigillo ogivale pendente in ceralacca, del tipo della Maestà, cioè con sopra impressa l'immagine del sovrano.