SIAS

Archivio di Stato di Vercelli

Frammento membranaceo di Omeliario cucito su volume notarile del 1595. Dettaglio con capolettera V miniato dal "Sermo Sancti Augustini contra iudeos", sec. XII fine (Ospedale maggiore Sant'Andrea di Vercelli, b. 724)

Frammento membranaceo di Salterio liturgico cucito su Registro delle cause civiche del 1576. Dettaglio di capolettera D miniato del Salmo LII, sec. XIII inizio (Prefettura di Vercelli, Giudiziario fondo antico, b. 37)

Tipo di tutti li campi descritti (da Cabreo del Conte Carlo delle Lanze). Territorio di Sali con campi, cascine, strade, fontane, fossi, boschetti, molini, piste da riso, zerbi, sec. XVIII metà (Arborio Mella, famiglia, m. 185, 27)

Tipi della Cassina della Stella e dell'attiguo campo Torna della Chiesa, con Cappella di San Francesco e pista da riso in Sali (da Cabreo del Conte Carlo delle Lanze), sec. XVIII metà (Arborio Mella, famiglia, m. 185, 50)

Progetto per la Biblioteca Dipartimentale da realizzarsi nel Monastero della Santissima Annunziata di Vercelli. Sezione longitudinale con le scaffalature lignee, 1805 (Dipartimento della Sesia, Disegni, Tavola II, 66)

Archivio di Stato di Vercelli

Il SIAS dell’Archivio di Stato di Vercelli dà accesso alle descrizioni dei complessi archivistici che costituiscono il patrimonio documentario conservato dall’Istituto nonché alle informazioni relative al contesto storico in cui la documentazione è stata prodotta, conservata e utilizzata.

Esso è parte integrante del SIAS, Sistema Informativo degli Archivi di Stato, sviluppato dalla Direzione Generale Archivi e dall’Istituto Centrale per gli Archivi nel quale è descritto il patrimonio archivistico pubblico e privato conservato negli Archivi di Stato italiani.

L'architettura del sistema prevede la descrizione separata, ma correlata, degli istituti di conservazione, dei complessi archivistici, dei loro soggetti produttori e di altre entità appartenenti ai contesti storici in cui questi ultimi hanno operato (contesti storico-istituzionali, profili istituzionali ed ambiti territoriali). Le descrizioni dei complessi archivistici (complesso di fondo, fondo, serie, sottoserie) sono corredate da schede relative alla bibliografia, alle fonti, a tipologie documentarie, nonché agli strumenti di ricerca (inventari, guide, elenchi, ecc.), che danno diretto accesso a quelli pubblicati online, quando esistenti.

Nel 2016 sono state importate nella presente versione del SIAS le descrizioni che erano nella precedente e che erano state compilate fino a quella data. Esse sono state opportunamente riviste, aggiornate ed ampliate con i dati desunti dagli strumenti di ricerca esistenti, dalla bibliografia specifica, dall'archivio dell'Archivio di Stato, nonché dalla documentazione stessa.

Via via che questa attività viene completata le descrizioni sono messe a disposizione del pubblico.

Il cospicuo patrimonio archivistico conservato raggiunge i 21 km lineari di consistenza e rappresenta una fonte imprescindibile per lo studio della storia di Vercelli e del suo territorio a partire dal Medioevo.

Per lo studio degli Antichi regimi si segnala per consistenza e ampiezza dell'arco cronologico il Fondo giudiziario antico della Prefettura di Vercelli (1560-1801).

Di estremo interesse è la documentazione che testimonia la breve parentesi napoleonica (Dipartimento della Sesia) e l'età della Restaurazione (Intendenza di Vercelli), caratterizzata dalla cospicua presenza di mappe e disegni.

Particolare rilevanza rivestono inoltre gli archivi familiari e di persona, tra cui spiccano quelli delle famiglie Arborio Gattinara e Arborio Mella, Avogadro di Casanova e Avogadro di Quinto (con documenti in copia dal XII secolo), delle opere pie e degli enti assistenziali, tra i quali l’Ospedale maggiore S. Andrea, il Collegio delle Orfane di Vercelli, le numerose corporazioni religiose soppresse della città e del territorio (con documenti dal 1206), oltre agli atti e ai minutari dei notai del distretto di Vercelli (oltre 6.000 unità a partire dal 1510), fondi la cui mole e le cui vicende archivistiche richiedono ulteriori lavori di revisione.

Non mancano fonti per le ricerche sull'età contemporanea, pervenute attraverso i versamenti degli uffici statali.

Presso l'Istituto sono in deposito alcuni archivi comunali, fondamentali per la storia del territorio; i volumi ed i periodici della ricca biblioteca rappresentano una risorsa preziosa non soltanto per lo studio della storia locale.