SIAS

Archivio di Stato di Forlì-Cesena

Sigillo in cera e monogramma dell’imperatore Enrico V in un diploma del 1117 (Corporazioni religiose soppresse, Monastero di San Severo in Classe di Ravenna, pergamena n. 1, cassetto n. 14)

Pianta acquerellata per la fabbrica del Monastero di San Salvatore di Forlì (1743), particolare (Corporazioni religiose soppresse, Monastero di San Salvatore di Forlì, n. E 1802/43)

Mappa della città-fortezza di Terra del Sole con la sua cinta muraria rinascimentale (Catasto delle Romagna toscana del 1834, Mappe, n. 230 “Castrocaro e Terra del sole”, Sez. A, foglio 4)

Volumi della magistratura giudiziaria del Capitanato di Bagno di Romagna (Capitanato di Bagno di Romagna, 1531-1883)

Progetto del 1926 dell’architetto Florestano di Fausto per l’abitato di “Predappio Nuova”, particolare (Genio civile di Forlì, cartella disegni “Predappio”)

Archivio di Stato di Forlì-Cesena

Il SIAS dell’Archivio di Stato di Forlì-Cesena dà accesso alle descrizioni dei complessi archivistici che costituiscono il patrimonio documentario conservato dall’Istituto nonché alle informazioni relative al contesto storico in cui la documentazione è stata prodotta, conservata e utilizzata.

Esso è parte integrante del SIAS, Sistema Informativo degli Archivi di Stato, sviluppato dalla Direzione Generale Archivi e dall’Istituto Centrale per gli Archivi nel quale è descritto il patrimonio archivistico pubblico e privato conservato negli Archivi di Stato italiani.

L'architettura del sistema prevede la descrizione separata, ma correlata, degli istituti di conservazione, dei complessi archivistici, dei loro soggetti produttori e di altre entità appartenenti ai contesti storici in cui questi ultimi hanno operato (contesti storico-istituzionali, profili istituzionali ed ambiti territoriali). Le descrizioni dei complessi archivistici (complesso di fondo, fondo, serie, sottoserie) sono corredate da schede relative alla bibliografia, alle fonti, a tipologie documentarie, nonché agli strumenti di ricerca (inventari, guide, elenchi, ecc.), che danno diretto accesso a quelli pubblicati online, quando esistenti.

Nel 2016 sono state importate nella presente versione del SIAS le descrizioni che erano nella precedente e che erano state compilate fino a quella data. Esse sono state opportunamente riviste, aggiornate ed ampliate con i dati desunti dagli strumenti di ricerca esistenti, dalla bibliografia specifica, dall'archivio dell'Archivio di Stato, nonché dalla documentazione stessa.

Via via che questa attività viene completata le descrizioni sono messe a disposizione del pubblico.

Il patrimonio documentario dell’Archivio di Stato di Forlì-Cesena costituisce la fonte primaria per cinque secoli di storia della città di Forlì e per la storia del territorio della sua Provincia fin dal 1798 quando cioè Forlì fu scelta come capoluogo del Dipartimento del Rubicone secondo i nuovi confini.

Il nucleo fondante del patrimonio è costituito dai complessi archivistici del(la Prefettura del) Dipartimento del Rubicone (1798-1815), della Legazione apostolica di Forlì (1815-1859) e della Prefettura (regia, poi repubblicana) di Forlì (1859-1960), a cui è da affiancare senz’altro (in deposito, ma strettamente integrato) il Comune di Forlì (preunitario e postunitario) (solo dal 1491; è andata perduta tutta la documentazione del libero comune, della signoria degli Ordelaffi e in genere tutta la documentazione anteriore al passaggio sotto il dominio diretto della Santa Sede ad eccezione di una pergamena del 1258, recante modifiche statutarie, e del cosiddetto Libro “Madonna” (1 gennaio 1491-17 febbraio 1504), che si riferisce alle signorie di Caterina Sforza (1488-1499) e di Cesare Borgia (1499-1503) e alla breve restaurazione degli Ordelaffi (1503-1504) e la Provincia di Forlì (dal 1831 pontificia, poi regia e repubblicana).

Dalla scelta di Forlì capoluogo discende l’istituzione in Forlì di tutti i relativi uffici statali quali in primo luogo, quelli giudiziari: quindi, gli Atti giudiziari (1797-1815) di Pretura di Forlì e Tribunale di appello del Rubicone, sezione criminale (la sezione civile è presso l’Archivio di Stato di Ravenna), poi Giudicatura di pace di Forlì e Corte di giustizia civile e criminale del Rubicone, il Tribunale civile di prima istanza e Tribunale criminale, poi Tribunale civile e criminale (1816-1859) il Tribunale di Forlì (1860-1936) comprensivo delle seconde copie di competenza degli Atti di Stato civile dei Comuni della Provincia di Forlì (ora digitalizzati in Portale Antenati), la Corte di assise di Forlì (1860-1902); in secondo luogo, quelli catastali: Catasti del Forlivese (1553-1880), Catasto gregoriano (1835-1922), Cessato catasto urbano (1862-1961) per Rimini il Catasto Calindri (contado) (1668-1886) l’Ufficio del bollo e registro di Rimini (1815-1860) e l’Ufficio del registro di Rimini (1861-1942); in terzo luogo quelli militari ovvero Ufficio di leva di Forlì (1841-1916) e Distretti militari di Forlì e Ravenna (1859-1900) e in quarto luogo il Genio civile di Forlì (1803-1972).

Un secondo nucleo di fondi statali è costituito dal grande patrimonio documentario delle Corporazioni religiose soppresse (1115-1865) che comprendono fra le tante altre il Monastero di San Mercuriale, nel cui fondo è compreso il cosiddetto Libro “Biscia” che conserva atti dall’893 (in copia del sec. XIV), dalla Congregazione di carità (1770-1931) e dagli Atti notarili dei notai dei distretti riuniti di Forlì, Cesena e Rimini dal 1342 in poi.

L’Archivio di Stato di Forlì-Cesena conserva altresì (oltre agli archivi dei Comuni di Montescudo e Portico-San Benedetto) alcuni fondi di famiglia e di persona fondamentali per la storia di Forlì fra cui l'archivio Dall'Aste Brandolini (secc. XII-XIX) e l'archivio del senatore Alessandro Schiavi (1890-1965), l’archivio Alessandro Fortis, parte dell’archivio dei Merenda (in donazione) e soprattutto i due fondi familiari Paulucci de’ Calboli e Paulucci de’ Calboli-Ginnasi, di proprietà del Comune di Forlì, di rilevanza nazionale e internazionale il primo che comprende anche gli album fotografici e della famiglia e le carte della famiglia Tornielli Brusati.

Conserva, infine, anche documentazione della Romagna toscana, ovvero i tredici comuni in Provincia di Firenze fino al 1923 e aggregati, poi, per r.d. 544 del 04 marzo 1923 a quella di Forlì. Si segnalano: il Tribunale collegiale di prima istanza di Rocca San Casciano (1837-1859) e il Tribunale di Rocca San Casciano (1860-1923), il Capitano poi Vicario di Bagno di Romagna (1531-1883), ma soprattutto i Catasti della Romagna toscana (1453-1941) e il Catasto della Romagna toscana del 1834 (1834-1952).