SIAS

Archivio di Stato di Catania

Catana urbs Siciliae clarissima patriae sanctae Agathae virginis et martiris. Braun/Hogenberg, 1573. (Collezione cartografica Bremner, n. 267)

Registri del notaio Andrea Cavallaro di Catania, 1814-1818

Particolare degli affreschi nella cappella della Congregazione del SS. Rosario nell’ex Convento di Santa Caterina da Siena, sede dell’Archivio di Stato di Catania

Consuetudini di Paternò emanate dalla regina Bianca di Navarra nel 1405, (Miscellanea archivistica A/1)

Pianta dal “Volume primo di scritture per l’acqua di Biscari del fiume Mazzarone”, 1633-1755 (Paternò Castello principi di Biscari, famiglia, b. 42)

Conferma di Carlo VI dei privilegi concessi ai monasteri di Santa Maria di Licodia e San Nicola l’Arena di Catania, 1727 (Monastero di Santa Maria di Licodia e San Nicola l’Arena, b. 59)

Atti notarili, depositi

Archivio di Stato di Catania

Il SIAS dell’Archivio di Stato di Catania dà accesso alle descrizioni dei complessi archivistici che costituiscono il patrimonio documentario conservato dall’Istituto nonché alle informazioni relative al contesto storico in cui la documentazione è stata prodotta, conservata e utilizzata.

Esso è parte integrante del SIAS, Sistema Informativo degli Archivi di Stato, sviluppato dalla Direzione Generale Archivi e dall’Istituto Centrale per gli Archivi nel quale è descritto il patrimonio archivistico pubblico e privato conservato negli Archivi di Stato italiani.

L'architettura del sistema prevede la descrizione separata, ma correlata, degli istituti di conservazione, dei complessi archivistici, dei loro soggetti produttori e di altre entità appartenenti ai contesti storici in cui questi ultimi hanno operato (contesti storico-istituzionali, profili istituzionali ed ambiti territoriali). Le descrizioni dei complessi archivistici (complesso di fondo, fondo, serie, sottoserie) sono corredate da schede relative alla bibliografia, alle fonti, a tipologie documentarie, nonché agli strumenti di ricerca (inventari, guide, elenchi, ecc.), che danno diretto accesso a quelli pubblicati online, quando esistenti.

Nel 2016 sono state importate nella presente versione del SIAS le descrizioni che erano nella precedente e che erano state compilate fino a quella data. Esse sono state opportunamente riviste, aggiornate ed ampliate con i dati desunti dagli strumenti di ricerca esistenti, dalla bibliografia specifica, dall'archivio dell'Archivio di Stato, nonché dalla documentazione stessa.

Via via che questa attività viene completata le descrizioni sono messe a disposizione del pubblico.

L’Archivio di Stato conserva numerosi fondi tra antichi e moderni attraverso i quali si documenta la storia politica, sociale, economica del territorio etneo. Il materiale più antico è costituito dalle pergamene del Tabulario di Santa Maria Annunziata (sec. XIV) e dalla raccolta di pergamene ex copertine notarili, alcune delle quali sono databili al XI secolo.

La prima documentazione ad essere accolta dall’Archivio provinciale alla sua istituzione era formata dagli atti delle antiche curie le cui carte, depositate nei locali del Comune, si erano salvate dal succedersi di eventi calamitosi e di incendi che avevano distrutto molto altro materiale, e da un primo nucleo di documentazione notarile, poi costantemente ampliato da nuove acquisizioni, e che oggi con circa cinquantamila volumi costituisce il fondo più ricco e tra i più consultati dall’utenza. Successivamente l’Archivio acquisì gli atti delle magistrature da poco cessate come l'Intendenza e le Sottointendenze, del Consiglio Generale degli Ospizi, della Direzione dei rami e diritti diversi, dell'Ispettore forestale e gli atti del Tribunale Civile e Correzionale di Catania, dei Regi Giudicati circondariali e altri, andando così a costituire le due sezioni, amministrativa e giudiziaria, in cui all’epoca si articolavano gli archivi provinciali siciliani. Dopo il 1866 altri importanti arrivi sono costituiti dai fondi delle corporazioni religiose soppresse, tra questi è particolarmente cospicuo quello dei padri Benedettini del monastero di San Nicolò l’Arena di Catania. Dopo qualche decennio furono depositati degli atti delle magistrature di epoca unitaria, come la Prefettura, la Questura e varie articolazioni dei tribunali.

È di rilevante interesse il complesso di documentazione relativo allo stato civile, alla leva e ai catasti.

Nella seconda metà del Novecento il patrimonio dell’Istituto si è arricchito di molti archivi di famiglie e persone, fondamentali nel definire il panorama economico e politico del territorio, come i Paternò Castello principi di Biscari, i Paternò Castello dei duchi di Carcaci, i Trigona della Floresta, gli archivi di Francesco Pezzino e di Vincenzo Saitta, e in ambito economico e sociale gli archivi del Consorzio della Ferrovia circumetnea, della Manifattura tabacchi, del Coordinamento per l’autodeterminazione della donna.

L’Archivio di Stato di Catania dispone anche di una biblioteca specialistica di circa 16000 opere che trattano di storia, diritto, archivistica, paleografia e diplomatica, sfragistica, araldica, numismatica, storia delle istituzioni. I volumi sono ad uso del personale dell’istituto e dell’utenza di sala studio, non sono ammessi al prestito.