SIAS

Archivio di Stato di Ancona

Commissario straordinario pontificio, 1849 - 1858

Nel periodo compreso tra la fine di aprile e il mese di luglio 1849 papa Pio IX, che si era rifugiato in esilio a Gaeta a seguito della proclamazione della Repubblica romana, nominò, nelle province e nelle legazioni dello Stato della Chiesa, dei commissari straordinari dotati di pieni poteri per il ripristino dell'autorità pontificia. Le loro disposizioni, come dimostravano le frequenti istruzioni che ricevevano dalla Segreteria di Stato, dovevano essere assolutamente provvisorie e limitate al territorio di loro competenza e il loro operato si sarebbe dovuto svolgere in stretto contatto con le truppe straniere entrate nei territori pontifici per debellare le forze repubblicane.
Successivamente, istituita in Roma la Commissione governativa di Stato, questa provvide a definire le circoscrizioni dei singoli commissariati: il commissario straordinario per le quattro legazioni, residente a Bologna, vide confermate le sue attribuzioni sul territorio di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì; al commissario per le Marche, residente ad Ancona, rimasero affidate le delegazioni di Ancona, Macerata, Fermo, Ascoli, Camerino, nonché il Commissariato di Loreto, mentre gli fu tolta la legazione di Urbino e Pesaro che fu attribuita direttamente al prolegato di Urbino e Pesaro; le province dell'Umbria furono separate da quelle del Patrimonio, per le quali la Commissione governativa di Stato istituì il 17 agosto 1849 il Commissariato del Patrimonio comprendente le delegazioni di Viterbo, ove aveva sede, Civitavecchia, Orvieto; all'Umbria fu unita la Sabina (già facente parte del Commissariato per la Marittima e Campagna) a formare il Commissariato per l'Umbria e Sabina, comprendente le delegazioni di Spoleto, Rieti, Perugia e in quest'ultima città residente; il Commissariato per la Marittima e Campagna, con sede a Velletri, ebbe le circoscrizioni della legazione di Velletri e della delegazione di Frosinone (Rieti essendo passata al Commissariato per l'Umbria e la Sabina); la delegazione di Benevento, infine, fu affidata a quel delegato. Per Roma e la sua provincia rimase la presidenza di Roma e Comarca.
Dal 1° settembre 1849, con dispaccio ministeriale, furono riunite nelle mani dei commissari straordinari anche le funzioni di prolegati o delegati dei capoluoghi nei quali i commissariati avevano sede; pertanto il commissario nelle quattro legazioni assunse anche le funzioni di prolegato di Bologna, il commissario di Marittima e Campagna quelle di vicelegato di Velletri, il commissario delle Marche di delegato di Ancona, quello dell'Umbria di delegato di Perugia, quello del Patrimonio di delegato di Viterbo.
Tra la fine del 1850 e il 1858 i commissariati ebbero fine: nel 1850 scomparve quello del Patrimonio, nel 1851 quello per l'Umbria e la Sabina e quello per la Marittima e Campagna, nel 1856 quello per le Marche, nel 1858 quello per le quattro legazioni.

Contesti storico-istituzionali di appartenenza:

Soggetti produttori collegati:


Redazione e revisione:
  • Altieri Magliozzi Ezelinda, revisione
  • Lodolini Tupputi Carla, prima redazione
  • Santolamazza Rossella, redazione centrale SIAS, 2018/03/23, revisione