SIAS

Archivio di Stato di Ancona

Comunità (Stato della Chiesa - Restaurazione), 1815 - 1870

Nella seconda Restaurazione i differenti percorsi storici seguiti dai territori pontifici tra il 1796 e il 1815 determinano una diversificazione di assetti per aspetti non secondari.
L'Umbria e il Lazio, annessi all'Impero francese nel 1809, vengono riconsegnati al pontefice nel maggio del 1814; Bologna e le Legazioni, le Marche e Benevento, che avevano fatto parte del Regno d'Italia e del Regno di Napoli, ritornano allo Stato pontificio solo nel mese di luglio del 1815 e vengono perciò dette di seconda recupera. Qui vengono senz'altro abolite le giurisdizioni feudali mentre nelle province dell'Umbria e del Lazio, comunemente indicate come province di prima ricupera, esse rimangono formalmente in vigore, pur in presenza di una nuova legislazione che per i gravami posti induce la maggior parte dei feudatari a rinunciarvi nel giro di pochi anni. In tutto lo Stato viene invece revocata la validità della legislazione statutaria, stabilendo con il motu proprio di Pio VII del 1816 una uniformità amministrativa in precedenza del tutto sconosciuta ed ereditata dall'esperienza francese. Ad esclusione del territorio romano, o Comarca come viene comunemente definito, lo Stato fu ripartito in 17 delegazioni (analoghe ai circondari napoleonici e alle attuali province), rette ciascuna da un delegato (equivalente circa al sottoprefetto napoleonico ed al prefetto attuale) distribuite per importanza in tre classi. Le delegazioni di 1° classe (Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì, Urbino e Pesaro) potevano avere a capo un cardinale, che assumeva il titolo di legato e la stessa delegazione quello di legazione. Le delegazioni di 2° classe erano 7 (Ancona, Macerata, Fermo, Perugia, Spoleto, Viterbo, Frosinone) e quelle di 3° classe 5 (Camerino, Ascoli, Rieti, Civitavecchia, Benevento).
[espandi/riduci]

Soggetti produttori collegati:


Redazione e revisione:
  • Scheda duplicata dal SIUSA