SIAS

Archivio di Stato di Ancona

Curia vescovile di Jesi

Date di esistenza: sec. VII -

Sedi: Jesi (Ancona)

Intestazioni di autorità:
  • Curia vescovile di Jesi (sec. VII - ), SIUSA/NIERA

Condizione giuridica:
  • enti di culto

Tipologia:
  • ente e associazione della chiesa cattolica

Note storiche:
Secondo la tradizione, la diocesi di Jesi, città di origine romana, avrebbe avuto inizio nel IV secolo con il vescovo e martire Settimio. La prima notizia scritta è del 680, quando il vescovo Onesto si sottoscrive con altri vescovi in un Sinodo romano.
Scarse sono però le notizie che parlano della storia di Jesi nel primo millennio: di fatto si ha notizia precisa di un vescovo ogni secolo. Alla fine del secolo XI la diocesi di Jesi, suddivisa in grandi pievi, era retta nella città da un conte laico e da feudatari rurali nel suo territorio; anche il vescovo di Jesi era titolare di vasti possessi su cui esercitava i diritti del signore feudatario.
Il XIV secolo segna la fine del potere feudale del vescovo, che può così iniziare la sua opera pacificatrice tra le fazioni in lotta nel succedersi delle varie Signorie che hanno imperversato per quasi tre secoli a Jesi e nella Vallesina.
Un importante rinnovamento è dato dal vescovo Gabriele del Monte, che trasfonde lo spirito tridentino nella diocesi.
La rivoluzione francese spazza via le strutture ecclesiali, recando enormi danni alla diocesi che per alcuni anni rimane priva del vescovo costretto a Milano.
Con la Restaurazione la diocesi di Jesi ricostituisce le sue strutture e recupera parte dei suoi beni, ma rimangono vive le tensioni pre-risorgimentali che a Jesi acquistano particolare virulenza e che sfoceranno nell'unificazione nazionale.

Profili istituzionali di riferimento:

Complessi archivistici prodotti:

Redazione e revisione:
  • Galeazzi Pamela, 2017/03/13, prima redazione