SIAS

Archivio di Stato di Pordenone

Libro delle tre armi (sec. XV), Tullio - Altan, famiglia

Danni di guerra (1920), Tribunale di Pordenone

Catasto lombardo veneto, Pordenone foglio XIV (1830-1850)

Pergamena anno 1389, Ricchieri, famiglia

Pianta del Convento di San Francesco di Pordenone (s.d.), Conventi soppressi della provincia di Pordenone

Archivio di Stato di Pordenone

Il SIAS dell’Archivio di Stato di Pordenone dà accesso alle descrizioni dei complessi archivistici che costituiscono il patrimonio documentario conservato dall’Istituto nonché alle informazioni relative al contesto storico in cui la documentazione è stata prodotta, conservata e utilizzata.

Esso è parte integrante del SIAS, Sistema Informativo degli Archivi di Stato, sviluppato dalla Direzione Generale Archivi e dall’Istituto Centrale per gli Archivi nel quale è descritto il patrimonio archivistico pubblico e privato conservato negli Archivi di Stato italiani.

L'architettura del sistema prevede la descrizione separata, ma correlata, degli istituti di conservazione, dei complessi archivistici, dei loro soggetti produttori e di altre entità appartenenti ai contesti storici in cui questi ultimi hanno operato (contesti storico-istituzionali, profili istituzionali ed ambiti territoriali). Le descrizioni dei complessi archivistici (complesso di fondo, fondo, serie, sottoserie) sono corredate da schede relative alla bibliografia, alle fonti, a tipologie documentarie, nonché agli strumenti di ricerca (inventari, guide, elenchi, ecc.), che danno diretto accesso a quelli pubblicati online, quando esistenti.

L’Archivio di Stato di Pordenone non era compreso nella precedente versione del SIAS. L’attività di redazione delle schede è stata avviata nel 2017. Via via che le descrizioni vengono completate, esse sono messe a disposizione del pubblico.

Il nucleo documentario iniziale dell'Istituto è costituito dai fondi già conservati presso l’Archivio di Stato di Udine e presso quello di Venezia, fra cui la documentazione dei Conventi soppressi, l'archivio della Pretura di San Vito al Tagliamento, le liste di leva e l’Archivio notarile antico.

Il patrimonio documentario ha avuto un notevole incremento nel corso degli anni grazie ai versamenti degli archivi di enti pubblici, di famiglie e di persone, che rivestono un interesse storico particolarmente importante, giungendo all’attuale consistenza di circa 2000 ml di fonti cartacee, pergamene, mappe, cartoline e fotografie, datate a partire dal 1247 fin quasi ai giorni nostri.