SIAS

Archivio di Stato di Como

Carta topografica del Lago dopo Lecco (disegni restaurati) (Archivio storico comunale di Como, Carte Giovio, b. 99)

Particolare della iniziale Q miniata dello statuto (Archivio storico comunale di Como, Statuti, Volumen Magnum, Proemio, c. 9r)

Particolare della decorazione sul margine inferiore destro del catasto di Moltrasio (Catasto teresiano 1722, foglio d'insieme)

Particolare dei dorsi rivestiti da pergamene recanti testi liturgico-musicali (Ospedale Sant'Anna, Rubriche dei protocolli generali dell'Amministrazione, 1822-1930)

Particolare del testamento olografo di Alessandro Volta (Tribunale preunitario, Testamenti originali, b.3 n. 33)

Archivio di Stato di Como

Il SIAS dell’Archivio di Stato di Como dà accesso alle descrizioni dei complessi archivistici che costituiscono il patrimonio documentario conservato dall’Istituto nonché alle informazioni relative al contesto storico in cui la documentazione è stata prodotta, conservata e utilizzata.

Esso è parte integrante del SIAS, Sistema Informativo degli Archivi di Stato, sviluppato dalla Direzione Generale Archivi e dall’Istituto Centrale per gli Archivi nel quale è descritto il patrimonio archivistico pubblico e privato conservato negli Archivi di Stato italiani.

L'architettura del sistema prevede la descrizione separata, ma correlata, degli istituti di conservazione, dei complessi archivistici, dei loro soggetti produttori e di altre entità appartenenti ai contesti storici in cui questi ultimi hanno operato (contesti storico-istituzionali, profili istituzionali ed ambiti territoriali). Le descrizioni dei complessi archivistici (complesso di fondo, fondo, serie, sottoserie) sono corredate da schede relative alla bibliografia, alle fonti, a tipologie documentarie, nonché agli strumenti di ricerca (inventari, guide, elenchi, ecc.), che danno diretto accesso a quelli pubblicati online, quando esistenti.

Nel 2016 sono state importate nella presente versione del SIAS le descrizioni che erano nella precedente e che erano state compilate fino a quella data. Esse sono state opportunamente riviste, aggiornate ed ampliate con i dati desunti dagli strumenti di ricerca esistenti, dalla bibliografia specifica, dall'archivio dell'Archivio di Stato, nonché dalla documentazione stessa.

Via via che questa attività viene completata le descrizioni sono messe a disposizione del pubblico.

L’Archivio di Stato di Como conserva oltre 95.000 pezzi (buste, volumi, registri) disposti su circa 18.000 metri lineari di scaffalature (6.000 dei quali nel deposito di Morimondo), 2777 pergamene e oltre 20.000 fogli di mappa. Il documento più antico conservato è datato 3 giugno 1143.

Tra i principali complessi archivistici spiccano: gli Atti dei Notai (1325-1915); la Prefettura (1760-1978); i catasti storici (Teresiano, Lombardo-Veneto o Cessato e Urbano) nella doppia serie dell’Ufficio Tecnico Erariale e degli Uffici Distrettuale delle Imposte Dirette, corredati dalle mappe originali; il Distretto Militare di Como e Lecco (1843-1950); il Tribunale pre-unitario e post-unitario di Como (1816-1974); le Preture; la Corte d’Assise Straordinaria di Como e Lecco; il Comitato di Liberazione Nazionale; la Questura (1891-1985); l’Intendenza di Finanza (1795-1928).

Tra i fondi conservati a titolo di deposito, ricchissimi sono l’Archivio Storico del Comune di Como (1305-1900) con annessi gli archivi delle più importanti famiglie comasche, Giovio, Olginati, Raimondi, Volpi, Ghislanzoni; l’archivio delle Camere di Commercio di Como (1786-1927) e di Lecco (1863-1933); l’archivio dell’Ospedale S. Anna e Uniti Luoghi Pii (1218-1930).

Un unicum l’Archivio delle Filande e Tessiture Costa, le quali avevano sede, fino alla chiusura nel 1964, proprio nel palazzo che oggi ospita l’Archivio di Stato: un fondo ricco di oltre 700 faldoni di documenti di amministrazione, contabilità, corrispondenza, pubblicità, campionari e decine di cartelle contenenti splendidi disegni e carte prova che, a partire dai primi anni Cinquanta, furono utilizzati per le proprie collezioni dalle più famose case dell’alta moda internazionali.

Di particolare pregio, nonché di recente studio e costituzione, il fondo denominato “Recuperi”, comprendente centinaia di frammenti pergamenacei recanti testi di tipo liturgico-musicale, medico, giuridico ecc. già staccati dai supporti sui quali erano stati reimpiegati o ancora in situ.

Non essendo stato istituito l’Archivio di Stato a Lecco, l’Archivio di Stato di Como conserva anche gli archivi storici prodotti dagli organi statali amministrativi e giudiziari del Lecchese.